È proprio il caso di dire “fare la fine del topo“… Questa è la storia del team peruviano Thunder Predator che, durante il torneo The International 2018 di Dota 2, è stato espulso dalla gara per via di un mouse. La squalifica è costata alla squadra ben 15 milioni di dollari, il montepremi in palio per il quale hanno potuto più competere. Cosa è successo durante la partita?
AtuunN, uno dei player dei Thunder Predator, è stato sorpreso mentre utilizzava una macro associata a un pulsante del mouse: una scorrettezza assolutamente vietata dal regolamento che impedisce di ricorrere a ‘macro o script esterni progettati per guadagnare un vantaggio sugli altri giocatori’. Tutto registrato dalle telecamere (potete vedere qui il video), dove si nota come il player del team peruviano, al centro dello schermo, eseguire il teletrasporto di più unità contemporaneamente.
Chi gioca a Dota 2 sa perfettamente che questo tipo di mossa non si può effettuare se non associando una macro già programmata alla digitazione di un pulsante specifico. Ovviamente i Thunder Predator si sono difesi dalle accuse sostenendo che il gamer non ha fatto ricorso a macro software, ma a un mouse della linea Razer Synapse associato a una configurazione manuale. Tuttavia, secondo il regolamento, anche questa ‘soluzione’ è vietata.
Si legge nel tweet che decreta la squalifica del team:
In the case of Thunder Gaming in SA Qualifiers, this is the decision that was taken:
A) Disqualify Thunder Gaming for using unfair advantage
B) SG vs Pain in the Winner’s Finals
C) Loser plays Torus in the Loser’s Finals
D) Winner of that Plays winner of A in the Grand Finals
Ma i Thunder Predator non si arrendono e dichiarano che continueranno ad allenarsi a Dota 2. Una ‘mossa’, quella del mouse, costata al team peruviano la possibilità di vincere 15 milioni di dollari e che, molto probabilmente, non ripeteranno in futuro.
HF4