Valerio Bianchini, uno dei personaggi più significativi della storia della pallacanestro italiana, ha raccontato a Sky Sport le emozioni dello scudetto vinto sulla panchina della Virtus Roma nella stagione 1982/83, primo e finora unico tricolore della società capitolina. L’avversario era l’Olimpia Milano del suo principale rivale, Dan Peterson. Roma si impose per due partite a una.
“Roma viveva un momento straordinario – ha raccontato il ‘Vate’ -, era la Capitale non solo dei ministeri e del cinema, ma anche dell’impresa. C’era la voglia di sfidare Milano, i romani scoprirono la pallacanestro che mai come in quel periodo fu competitiva. Il nostro scudetto ruppe l’incantesimo del Nord e favorì quelli di Pesaro e Caserta in anni successivi”.
“In quella finale si confrontavano giocatori straordinari – ha poi spiegato il tecnico 76enne -. Da una parte il play era il leggendario D’Antoni, dall’altra Larry Wright, al primo anno in Italia dopo l’Nba. Era un grandissimo attaccante e non voleva mai perdere, aveva un’eccezionale mentalità vincente. In finale abbiamo vinto la prima delle tre partite, poi a Milano Peterson mise un grande difensore come Gallinari su Wright, che finì in ombra”.
“Nella terza gara – ha poi concluso Bianchini, che a Roma vinse anche Coppa Campioni e Intercontinentale – Wright tornò decisivo, e portammo a casa lo scudetto”.
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