Continua a fare rumore la protesta dello sport Usa contro il razzismo, una contestazione scatenata dal ferimento alle spalle di Jacob Blake da parte della polizia a Kenosha, nel Wisconsin. In NBA non si è ancora ripreso a giocare (possibile un accordo per ricominciare nel weekend), mentre altre leghe hanno mostrato solidarietà fermando le proprie attività sportive: tra queste non poteva mancare la NFL.
Diverse squadre della Lega di football americano più importante al mondo, il cui 70% dei giocatori è afroamericano, hanno deciso infatti di non disputare le sessioni di allenamento né di svolgere altri tipi di attività (come le riunioni tecniche). A Los Angeles, nel SoFi Stadium che ospita il training camp dei Chargers, sullo schermo dello stadio è apparsa la frase pronunciata dalla sorella di Blake: “Basta! Non sono triste, non voglio la vostra pietà: voglio il cambiamento”.
Cancellate le sessioni di allenamento anche di Green Bay Packers, Chicago Bears, Indianapolis Colts, New York Jets e Tennessee Titans mentre gli Arizona Cardinals hanno annullato le riunioni tecniche, non avendo in programma sessioni di allenamento. Anche i Denver Broncos si sono fermati, dopo una lunga riunione tra i giocatori. Altre squadre che invece sono scese in campo, come i New Orleans Saints, lo hanno fatto indossando caschi con impresso il nome di Jacob Blake.
La NFL e il sindacato giocatori (NFLPA) hanno dichiarato di appoggiare in toto ogni iniziativa per sensibilizzare la coscienza sociale da parte di ciascuna delle 32 franchigie.