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Andrea Pirlo, dure critiche a Mauro Icardi

L'ex centrocampista di Inter, Milan e Juve molto severo nei confronti del bomber: "Se non giochi perdi valore".

25-03-2019 11:25

Andrea Pirlo, dure critiche a Mauro Icardi Fonte: 123RF

L’ex centrocampista di Inter, Milan e Juventus Andrea Pirlo in una intervista alla Gazzetta dello Sport è stato molto severo nei confronti di Mauro Icardi per la situazione che si è venuta a creare in casa nerazzurra.

“Fascia? Per capire questa storia bisogna andare indietro nel tempo: diverse cose non devono essere andate per il verso giusto. La società ha scelto un gesto forte: a volte servono. L’Inter resta, chi non gioca perde valore: se Icardi fosse stato ancora fermo, chi lo avrebbe voluto più? L’Inter un altro attaccante ce l’ha: come rientrerà Icardi dopo essere stato fermo così tanto?”.

Pirlo poi ha criticato Wanda Nara (“I procuratori vanno in sede, parlano, risolvono le cose lì dentro: ci sarebbe stato meno casino se tutto fosse stato meno pubblico, meno social”) e ha lanciato il compagno di reparto di Icardi, Lautaro Martinez: “E’ più completo di Icardi, fa giocare meglio la squadra. Icardi è più uomo gol. Ma possono giocare insieme: una bella coppia”.

L’ex metronomo dei rossoneri si è anche soffermato sul momento del Milan e ha elogiato Gennaro Gattuso: “Mi aspettavo l’organizzazione difensiva, il saper essere ferocemente concentrata della sua squadra. Non mi aspettavo questa voglia di costruire gioco, di essere anche belli da vedere. Ma Rino ha studiato, è andato oltre l’etichetta che aveva da giocatore tutto grinta: i tecnici non sempre sono come quando giocavano”.

L’impresa in Champions della Juventus: “Quando quando sei forte e prepari una partita nei minimi dettagli puoi riuscire nell’impresa. Quando cambi totalmente la testa: la Juve non era quella di Madrid, doveva solo convincersene. E’ l’anno giusto? Ci sono episodi che ti fanno capire che lo sarà. Nel caso della Juve quella partita perfetta, l’aver eliminato chi avrebbe giocato la finale in casa, l’uscita del Real”.

Sulla Nazionale: “Mi troverei bene nel centrocampo di Mancini. Tre centrocampisti di qualità e una missione: giocare a calcio, sempre. Anche contro la Finlandia: in una parola, la definirei moderna. Balotelli? Si è rimesso in gioco, credo anche per tornare in Nazionale: se ha capito davvero che era l’unica cosa da fare, sarebbe già buon segno. Comunque, nel frattempo è giusto chiamare Kean, come si è visto a Udine: non spreca la fiducia che gli danno e quando gioca, spesso fa gol. Mica poco”.

SPORTAL.IT

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