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ATP 250 Atene, Musetti vede le streghe ma piega Wawrinka in rimonta: la corsa verso Torino è ancora viva. Berrettini ok

Il 40enne Wawrinka spedisce Musetti a un passo dall'inferno: arriva a due punti dalla vittoria, poi Lorenzo lo supera al terzo set e tiene viva la speranza di qualificarsi per le Finals. Berrettini ok a Metz

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La strada che porta a Torino è lastricata come non mai. Ma agli occhi di Lorenzo Musetti se una cosa non è complicata non ha la stessa fatale attrazione: con Stan Wawrinka arriva a due punti dalla sconfitta, poi in qualche modo si salva e riesce a spuntarla al terzo, tenendo vive le speranze di arrivare alle Finals senza attendere che Djokovic sfogli la margherita. Con tanta sofferenza e i soliti inspiegabili andirivieni, ma con la certezza di essere ancora in ballo.

Wawrinka a due punti dall’impresa: OAKA applaude Stanimal

Sul 5-4 del tiebreak del secondo set e due servizi in mano a Wawrinka, la luce è stata tanto così dallo spegnersi definitivamente. Sarebbe bastato poco per finire giù dal burrone, e invece al solito Musetti s’è rialzato da una situazione che pareva oggettivamente disperata. Ha ribaltato le redini del tiebreak, infilando tre punti consecutivi e poi portando la partita al terzo set, dove il break è arrivato subito e dove a quel punto nulla ha impedito al carrarino di voltarsi e rovinare tutto.

Wawrinka però è uscito una volta di più tra gli applausi: il pubblico della OAKA Arena era tutto dalla parte dell’elvetico, e magari più d’uno avrebbe sperato di vederlo avanzare fino alla finale, magari nuovamente contro Djokovic come al Roland Garros 2015 o a Flushing Meadows 2016, quando lo svizzero ribaltò il pronostico e alzò i trofei più preziosi mai vinti in un’intera carriera (nel 2014 era arrivato anche l’Australian Open vinto in finale contro Nadal). Dieci anni dopo, Stanimal è ancora sulla breccia e Musetti per poco non se l’è visto arrivare addosso come un caterpillar. L’ha schivato giusto in tempo, ma la paura è stata tanta.

Musetti se l’è vista brutta, ma ora può solo far meglio

Lorenzo al solito ha mostrato tutti i pregi e i difetti che da sempre lo contraddistinguono. La partita è stata bellissima, perché a livello tecnico i rovesci a una mano dell’uno tanto dell’altro sono da incastonare in una bacheca a memoria perenne. Wawrinka non aveva molto da perdere e nel settimo gioco del primo set ha trovato a sorpresa il break col quale ha messo Musetti alle corde, anche se il carrarino ha sciupato due opportunità per tornare on serve nel decimo gioco (4 punti in fila per lo svizzero e set in cassaforte).

Nel secondo nessuno ha trovato il modo di togliere la battuta al rivale e al tiebreak c’è stato un po’ di tutto: Muso è scappato 2-0, poi s’è fatto raggiungere, quindi sul 4-3 ha sciupato due servizi per andare a mettere un’ipoteca sul parziale, e s’è ritrovato a inseguire sul 5-4 e due servizi per Wawrinka. Che pure non è riuscito a volgere a proprio favore tre scambi consecutivi nei quali Lorenzo ha messo in campo grinta, cuore e coraggio.

Nel terzo Stan ha faticato di più a reggere gli scambi, cedendo subito la battuta e vedendosi costretto a rincorrere. L’ha fatto con grande forza di volontà, alla faccia delle primavere che il 28 marzo saranno 41. Finale inevitabile: 4-6 7-6 6-4, con Wawrinka commosso quando ha salutato il pubblico.

Muller prossimo ostacolo: Torino è ancora possibile

Musetti, insomma, è ancora padrone del proprio destino per ciò che riguarda la qualificazione alle Finals. Ai quarti sfiderà il francese Muller, col quale ha perso l’unico precedente disputato due anni e mezzo fa sulla terra di Marrakech.

Da allora è cambiato tanto, quasi tutto: il transalpino è un ostacolo insidioso, ma le due vittorie contro Struff ed Etcheverry sono state le prime due di fila conquistate addirittura da maggio, quando superò due turni ad Amburgo. Era partito forte tra dicembre e gennaio vincendo l’ATP 250 di Hong Kong e poi spingendosi in semifinale a Rio de Janeiro a metà febbraio, ma da allora ne ha azzeccate più poche. Chi vince in semifinale troverà il vincente della sfida tra Korda e Kecmanovic, con quest’ultimo che ha avuto ragione in tre set di Luciano Darderi che pure aveva vinto il primo parziale (4-6 6-2 6-3 in favore del serbo).

Berrettini prende a pallate Vukic: 15 ace per Matteo!

In chiave Davis, le buone notizie non si fermano a Musetti: al Moselle Open di Metz ha vinto anche Matteo Berrettini, che in due set ha regolato la pratica Vukic per 7-6 6-3. Altra prova solida del romano, già reduce dal convincente successo su Halys: quando la prima entra (è successo nel 71% dei casi) i punti raccolti sono stati una volta di più un numero davvero notevole (88%) e questo fa tutta la differenza del mondo, come i 15 ace mandati a referto (un martello in tutti i sensi).

Così per Volandri le notizie arrivate in serata sono decisamente positive: nei quarti Berrettini sfiderà Learner Tien, rivale temibile anche più dell’eventuale avversario in semifinale, che uscirà dalla sfida tra l’ucraino Sachko (che a sorpresa ha battuto Bublik) e il francese Tabur. Insomma, occasione ghiotta per mettere benzina nelle gambe e un pieno di fiducia sulla via che porta a Bologna.

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