Seconda panchina consecutiva per Paulo Dybala, che anche contro il Bologna è entrato nel finale e a risultato già conseguito.
Nessuno ormai in casa Juventus può negare l’evidenza, il momento difficile attraversato dalla Joya, che dopo aver segnato 10 gol nelle prime 6 partite di campionato ha trovato il bersaglio solo due volte nel prosieguo della stagione.
Si è parlato di problemi sentimentali o legati al cambio di procuratore o addirittura economici, fatto sta che l’argentino non è più il giocatore di inizio stagione.
La Juventus non ha potuto che prenderne atto a cominciare da Max Allegri, che nelle ultime due partite sembra aver trovato la quadra tattica con un 4-3-3 che esclude Paulo dalla formazione titolare, a meno di non vederlo impiegato da esterno destro offensivo al posto di Cuadrado, per rientrare col sinistro.
Paulo però non ama questa posizione. E allora? E allora non resta che fare di necessità virtù, aspettando che il momento nero passi. La Juve però viene prima di tutto, come fatto intuire dal dg Beppe Marotta prima della partita contro il Bologna, commentando la nuova esclusione di Dybala dalla formazione titolare: “Il calcio è un gioco di squadra, si poggia su tanti giocatori, Dybala sta vivendo un momento di difficoltà. Deve trovare la conciliazione tra persona e personaggio, se ha la mente libera può tornare a fare grandi prestazioni”.
Né può però essere trascurato quanto detto da Pavel Nedved a margine del sorteggio Champions: “Dybala deve allenarsi duramente e fare sacrifici durante la settimana”.
Messaggi subliminali? Allegri è rimasto sul vago nel post-gara di Bologna: “Oggi è entrato ed ha fatto bene, ci sono momenti in cui i giocatori non gli vengono le cose, ho giocatori importanti, da stimolo, quando vai in panchina è normale che ti girino le scatole, l’importante è che reagisca, il calcio è gioco di squadra. Non deve pensare sol al gol, Paulo difficilmente farà 30 gol in un campionato, è un giocatore da 15-20 gol e tanti assist. Deve trovare la conciliazione tra persona e personaggio, se ha la mente libera può tornare a fare grandi prestazioni. Le doti di Paulo sono indisciutibili, deve avere condizioni fisiche e mentali buone”.
E proprio le ultime parole fanno pensare a quanto detto da Nedved. E il mistero si infittisce…
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