Santi Cazorla vede la luce in fondo al tunnel, dopo un calvario iniziato addirittura nel 2013.
Quattro anni fa in un’amichevole tra Spagna e Cile il centrocampista iberico subì un infortunio al piede destro, apparentemente di poco conto, ma fu solamente l’inizio di un incubo.
Cazorla nonostante il dolore continuò a giocare ma il 5 dicembre del 2015 finì sotto i ferri per la prima volta.
Seguirono altre sette operazioni fino a quando lo scorso 29 maggio gli è stato ricostruito il tendine del piede con un pezzo di pelle del braccio tatuato, come si vede chiaramente dalla foto pubblicata in copertina da Marca.
“Se riuscirai a camminare di nuovo con tuo figlio in giardino potrai essere soddisfatto”, gli dicevano i medici e invece ora si parla di ritorno in campo.
“Hanno visto che avevo una tremenda infezione che aveva danneggiato parte del calcagno e del tendine d’Achille, avevo 8 centimetri di tessuto in meno”, ricorda Cazorla che ha un contratto con l’Arsenal fino al 2018 ma non gioca dal 19 ottobre del 2016.
La lunga fase di riabilitazione sta proseguendo tra piscina e lunghe pedalate in bicicletta, a Salamanca, mentre la famiglia è rimasta a Londra.
“L’altro giorno una signora mi ha detto che sembravo Cazorla, gli ho detto che ero io ma non mi ha creduto” , ha anche scherzato lo spagnolo classe 1984, che in questo periodo lontano dai campo ha messo anche su qualche chilo di troppo.
Cresciuto nel Real Oviedo, Cazorla è esploso nel Villarreal, che nel 2006 sfiorò anche la finale di Champions League, arrendendosi all’Arsenal di Henry, poi sconfitto dal Barcellona.
Nel 2011 il passaggio all’allora ricco e ambizioso Malaga, prima del trasferimento in Premier League, dove ha giocato comunque 180 partite con i Gunners, realizzando 29 gol.
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