Sangue albanese e senso del gol invidiabile, oltre a tanta energia in corpo. Queste in estrema sintesi le doti di un ragazzo che ha fatto innamorare la piazza di Cesena e che, in ottica futura, spera vivamente di calcare anche i campi della prestigiosa Serie A. Una famiglia che vive per il calcio 24 ore su 24, quella Shpendi, con due fratelli impegnati nella medesima categoria ma in squadre diverse. Due attaccanti, identici nelle fattezze e spesso nei movimenti, che gettano sempre il cuore oltre l’ostacolo dal primo all’ultimo minuto di gioco.
Cristian Shpendi nasce ad Ancona il 19 maggio 2003 da un nucleo familiare completamente albanese. Il ragazzo cresce fin dal principio in Italia e frequenta in origine il vivaio della San Marino Academy. Nell’estate del 2019 si materializza il passaggio nel settore giovanile del Cesena, dopo una serie di sopralluoghi precedentemente effettuati dagli osservatori bianconeri. Cristian sfodera prove eccellenti tra Under 17 e Under 19 e nel giro di un batter d’occhio viene catapultato nel magico mondo dei grandi con embrionali apparizioni in prima squadra. Il debutto nel professionismo avviene nel 2021 e già in quel periodo la promessa offensiva si lascia notevolmente apprezzare per opportunismo, abnegazione e grinta agonistica al centro dell’attacco. Nella scorsa stagione 2024-2025 Shpendi si è rivelato in tutta la sua potenza al pubblico della Serie B inanellando 38 presenze e 13 reti tra campionato e Coppa Italia. Il Cesena guidato da mister Mignani ha chiuso la regular season al sesto posto con 53 punti in coabitazione con il Catanzaro. Ai quarti di finale playoff i romagnoli hanno ceduto il passo proprio ai calabresi di misura, uscendo comunque tra gli applausi dei sostenitori bianconeri.
Sirene sarde per Cristian?
In estate il nome di Cristian Shpendi già era balzato agli onori delle cronache di calciomercato per qualche flebile interessamento tra cadetteria e addirittura Serie A. Le voci, però, non hanno trovato una conferma effettiva e l’attaccante è rimasto alle dipendenze degli ambiziosi Presidenti John Aiello e Anthony Scotto. In questi primi mesi di stagione 2025-2026 il Cesena sta perfino alzando l’asticella con una classifica che sorride a dir poco e risultati a tratti entusiasmanti. Bianconeri infatti secondi in graduatoria, insieme al Monza, a quota 17 punti frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte in 9 giornate disputate. Per la truppa di mister Mignani 14 gol messi a referto contro gli 11 incassati. Il nostro Cristian, dal canto suo, ha registrato al momento 10 gettoni siglando 3 marcature per complessivi 717 minuti passati in campo. Attualmente il suo cartellino vale 6 milioni di euro. Da sottolineare per Shpendi pure 17 presenze con la casacca della Nazionale dell’Albania, tra selezioni giovanili e compagine maggiore, con 4 gol realizzati. Destro naturale, alto 1 metro e 81. Fisico normolineo, capacità spiccata di duellare con i diretti avversari nonostante una struttura non esattamente colossale. Dotato di notevole astuzia nei movimenti in area di rigore. Peculiarità che ovviamente non sono rimaste inosservate. Il suo profilo è presente sui taccuini di tante società in cadetteria e di qualche squadra della massima serie. A gennaio qualcosa potrebbe accadere. Il Cagliari, ad esempio, sotto l’ombrellone aveva fatto un pensierino per il giovane aspirante bomber. Pisacane potrebbe chiederlo di nuovo con insistenza ai dirigenti rossoblu per affrontare la seconda ed ultima parte di campionato con una carta in più nel mazzo offensivo.
I bomber romagnoli dell’indelebile passato
Nel titolo del servizio odierno abbiamo scomodato due nomi che hanno saputo scaldare in passato i cuori dei tifosi del Cesena. “Nostalgia canaglia”, intonavano Al Bano e Romina Power decenni or sono. Dario Hubner e Massimo Agostini hanno incarnato alla perfezione l’appellativo ormai disperso del classico ‘Bomber di provincia”. Quell’ariete dell’area piccola che incuteva timore alle difese avversarie, che usciva dal campo al novantesimo con la divisa sporca di fango o strappata, che esultava in modo sfrenato sotto la curva a volta arrampicandosi sulle recinsioni dello stadio. Insomma, il numero 9 vecchia maniera. Il “Bisonte” Hubner proprio da Cesena spiccherà poi il volo. Cinque annate stupende condite da gol in quantità industriale. Nel 1995-1996 insacca il pallone alle spalle dei portieri della B per 22 volte laureandosi capocannoniere. Per Dario successivamente altre avventure iconiche con Brescia, Piacenza e addirittura Milan in una breve parentesi estiva. Complessivamente in bianconero per lui 166 presenze e 74 reti. Massimo Agostini, per tutti “Il Condor“, ha vissuto ben tre distinte parentesi al Cesena. Riminese doc, la forte punta classe 1964 è cresciuto nel vivaio bianconero. Tra i grandi un primo ciclo vissuto in terra romagnola dal 1983 al 1986 con 19 gol in 78 incontri. Il sospirato ritorno a Cesena si materializza dal 1988 al 1990: 22 esultanze in 59 partite. Al cuore non si comanda e Agostini sposerà per la terza volta il progetto bianconero dal 1996 al 1998, realizzando 26 gol in 78 gare.
