Quanto sta accadendo non poteva che comportare una revisione, drastica o meno, di quanto in calendario. Lo sport e il calcio in particolare proseguiranno, ma secondo le limitazioni previste dal Governo Conte e dalla Uefa. Ma non solo. In Francia, per prevenire il contagio da coronavirus, l’esecutivo ha emesso ordinanze per rispedire da scuola a casa, in quarantena, tutti i bambini o i ragazzi che negli ultimi 14 giorni sono soltanto passati da città della Lombardia o del Veneto, nulla è in programma per il previsto arrivo a Lione di 3.000 tifosi della Juventus per gli ottavi di Champions League.
Champions: Lione-Juve, la preoccupazione francese
Secondo quanto riferito dalla radio RTL e rilanciato da ANSA, il presidente lionese, Jean-Michel Aulas, e i dirigenti della società, hanno sondato l’Uefa e il ministero degli Esteri francesi in merito ad eventuali rischi ma non ci sono – al momento – contrordini al normale svolgimento della partita contro la Juventus.
Coronavirus: la dura affermazione di Sarri
Su quanto concerne coronavirus e la partita in programma, si è espresso anche l’allenatore della Juventus, Maurizio Sarri: “Il coronavirus è un problema europeo, non italiano: da noi sono stati fatti 3.500 tamponi e abbiamo un certo numero di positivi. In Francia ne avete fatti 300 e ne avete molti meno”.
Al cronista che gli riportava, a Lione, le proteste dei sindaci di Décines e Charpieu, comuni su cui sorge lo stadio del Lione, ha risposto: “Se ne aveste fatti 3.000 di tamponi, magari avreste gli stessi positivi nostri – ha aggiunto Sarri – E’ un problema europeo, i nostri tifosi hanno diritto di essere qui. Abbiamo di fronte un problema e tutti abbiamo il dovere di contenerlo in prima battuta e poi di risolverlo”.
Calcio: situazione in divenire
Sul versante italiano, il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora è intervenuto sulla questione legata ai rinvii e alle cancellazioni di eventi sportivi: “Se i dati non ci danno indicazioni diverse, potrebbe anche darsi che dal 2 marzo non prolungheremo lo stop agli eventi sportivi” ha detto dopo aver partecipato al Consiglio nazionale del Coni, a Roma.
La situazione, anche sportiva e relativa ai campi di calcio dalla Serie A alle minori, è in divenire: “Monitoriamo l’evoluzione nei prossimi giorni – ha proseguito il ministro -. La sicurezza e la salute vengono comunque prima di tutto: di una gara, di una partita, di uno stadio pieno”.
VIRGILIO SPORT