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Che fine ha fatto Kaladze, dal dramma familiare a scelta di vita

Con il Milan il difensore georgiano ha vinto tutto

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Al Milan lo mandò Sheva, che aveva avuto come compagno di squadra nella Dinamo Kiev del Colonnello Lobanovski, ma dopo si è fatto tutto da solo. Kakha Kaladze è forse più orgoglioso di quanto è riuscito a fare dopo aver smesso di giocare che dei risultati prestigiosi raggiunti in carriera. Ha dovuto superare difficoltà di ogni tipo il giocatore georgiano, il destino gli ha riservato un brutto tiro.

IL DRAMMA – Si era già imposto come elemento importantissimo in rossonero quando un dramma familiare lo segna e lo colpisce profondamente: dalla Georgia si viene a sapere che suo fratello Levan, cui il difensore era legatissimo, è stato rapito con la richiesta di 600.000 dollari per il suo rilascio e di lui non si sa più niente. Kakhaber è sconvolto e vivrà per anni nell’angoscia fino a febbraio del 2006, quando il Ministro degli Interni georgiano annuncia che tra i corpi senza vita ritrovati nel maggio precedente era presente anche quello di Levan.

I SUCCESSI – Un dolore che rimarrà una cicatrice a vita per Kakha che però in campo farà sempre il suo dovere, da terzino sinistro – ruolo in cui fu protagonista nella vittoria della Champions a Manchester contro la Juve – a difensore centrale dove venne riciclato poi da Ancelotti con successo al posto dell’infortunato Maldini (e in coppia con Nesta vinse la seconda Champions ad Atene). Ad Avvenire ha ricordato: “La gioia provata per la prima Champions a Manchester non si può esprimere a parole. Come la conquista della seconda Coppa dalle grandi orecchie. Io poi personalmente riservo un posto privilegiato alla rete decisiva siglata nel derby. E che soddisfazione vincere anche Intercontinentale e scudetto. I nostri tifosi possono davvero essere orgogliosi di noi. Peccato solo per la finale contro il Liverpool a Istanbul”.

IL GENOA – Nel 2010 va al Genoa dove chiuderà la carriera. Dopo il ritiro dal calcio Kaladze è tornato in Georgia e ha intrapreso la carriera politica, aderendo al partito Sogno Georgiano, fondato dal milionario georgiano Bidzina Ivanishvili per la sfida contro il presidente Mikhail Saakashvili nelle elezioni politiche del 2012 e in quelle presidenziali del 2013. Dopo la vittoria delle elezioni politiche del 2012 è eletto deputato ed è stato nominato Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali, incarico che è stato confermato il 25 ottobre 2012 quando il governo Ivanishvili ha ottenuto la fiducia dal parlamento georgiano.

LA POLITICA – Inoltre è stato nominato anche secondo vicepremier prima dopo Irakli Alasania e poi, nel febbraio 2013, dopo Giorgi Margvelashvili. Il 12 luglio 2017 si dimette per candidarsi alla carica di sindaco di Tbilisi, venendo eletto alle consultazioni del 22 ottobre con il 51%. Ad Avvenire racconterà: “Io devo e voglio rispondere alle esigenze degli abitanti della capitale della Georgia. Da noi prima non esisteva la democrazia, vigeva la dittatura. Ero preoccupato. Volevo aiutare il mio popolo che viveva in una situazione tesa e difficile. Abbiamo vinto subito le elezioni. Ho ricoperto i ruoli di Ministro dell’Energia e quello di vice premier. Nei cinque anni successivi abbiamo ottenuto grandi riscontri nel settore idroelettrico. Un qualcosa di impensabile in precedenza. Poi nel 2017 sono stato scelto come candidato al ruolo di sindaco di Tbilisi. Già al primo turno abbiamo sbaragliato la concorrenza ottenendo il 51% delle preferenze. Quello che sono oggi lo devo al vostro Paese e al Milan. Quella mentalità vincente che avevamo da calciatori in rossonero, voglio trasbordarla in politica. È fondamentale”.

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