Conte sì, Conte no. E’ passato solo un anno da quando l’allenatore leccese veniva esaltato dalla tifoseria nerazzurro come una sorta di “salvatore”. In un anno succedono molte cose (soprattutto come in quello appena trascorso) e in casa Inter sembra passato anche più tempo.
La prima stagione di Antonio Conte a Milano può essere giudicata solo come estremamente positiva: secondo posto in campionato a un punto dalla Juve, finale di Europa League persa contro il Siviglia e una squadra tornata a essere protagonista. Certo è mancato l’acuto sia in Italia che in Europa ma dopo anni di delusioni il lavoro del tecnico ha comunque pagato i suoi dividendi.
Primi problemi
Ma già sul finire della scorsa stagione, anche prima della finale di Europa League, sono emerse le prime difficoltà, soprattutto nel rapporto tra il tecnico e la società. Le parole di Conte non sono piaciute ai tifosi che avrebbero voluto da parte sua una presa di responsabilità e una spinta verso il futuro. E a complicare ancora di più le cose c’è stata la gestione di Christian Eriksen. Il giocatore danese arrivato lo scorso gennaio ad Appiano Gentile non è riuscito a dare il contributo che molti tifosi si aspettavano.
L’intervista
Il tecnico dell’Inter è stato protagonista di un’intervista con la Gazzetta dello Sport e anche in questa circostanza le sue parole hanno scatenato qualche dissapore, e ancora una volta il punto dolente sembra essere Eriksen: “Tutte le scelte che faccio sono sempre e solo per il bene dell’Inter non per quello del singolo giocatore. Il calciatore moderno deve essere veloce, forte e resistente. La tecnica la dò per scontata se arrivi in una società come l’Inter”, ha tagliato corto il tecnico che sembra essere decisamente seccato dalle continue domande sull’ex Tottenham.
Le reazioni dei social
Le parole di Conte rimbalzano immediatamente sui social con Alessandro che le riprende accompagnandole con il video del clamoroso gol mancato la scorsa stagione da Gagliardini, come a voler testimoniare che le scelte del tecnico sembrano andare in realtà contro il bene della squadra. “Nessuna pietà dopo le sceneggiate dello scorso anno – dice Gianluca – il perenne volersi far pregare e soprattutto il palese desiderio di essere cacciato in nome di 12 milioni”. E c0’è chi è lapidario sulla situazione: “Ormai è sipario su Eriksen”.