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Coronavirus e calcio, la Figc alza la voce: "Non firmeremo mai lo stop"

Il presidente della Federcalcio Gravina parla chiaro: "Farlo comporterebbe l'uccisione del calcio italiano".

29-04-2020 23:30

Coronavirus e calcio, la Figc alza la voce: "Non firmeremo mai lo stop" Fonte: 123RF

Il mondo del calcio si stringe intorno all’importanza condivisa dai propri vertici di far ripartire la serie A e concludere l’accidentatissimo campionato 2019-2020, per le ragioni ribadite in queste ore anche dalla Lega e da diversi presidenti a partire da quello della Lazio, Claudio Lotito. Un tema sul quale è tornato mercoledì anche Gabriele Gravina, intervenuto nel corso di “Crescere Insieme”, meeting online curato dall’Ascoli.

“Non firmerò mai il blocco dei nostri campionati – ha sottolineato il presidente della Figc -. Farlo comporterebbe l’uccisione del calcio italiano. Se si invoca il blocco, allora dovrà essere il Governo a imporcelo. Perché se dobbiamo aspettare il contagio 0 o il vaccino, allora salterà anche la stagione 2020-2021“.

Gravina appare particolarmente poco convinto di un “piano B” in caso di definitivo stop al campionato: “Se questo piano B equivale a dire che è finita, allora non ci sto. Ma se non ci sono pessimi dirigenti, allora piani alternativi vanno varati. E il mio senso di responsabilità mi porta ad avere un piano B, C e D”.

Anche il numero uno della Federcalcio ha ribadito l’importanza del calcio per l’economia italiana: “Non si tratta di un’entità separata da altri contesti. Penso anche solo alle tv, in caso di stop ci sarebbe un danno emergente di 400 milioni di euro. Non sono numeri citati a caso”.

“Da presidente Figc ho vissuto due mesi infernali, non posso proprio staccare la spina perché sarebbe da irresponsabile. Anche perché abbiamo forti responsabilità contrattuali con la Uefa, la Fifa e gli altri partner”, ha aggiunto Gravina.

C’è poi il discorso sportivo: “Vi immaginate i contenziosi in caso di stop? Chi sarebbe promosso, chi retrocesso? Quali diritti calpesteremmo? Un presidente della Federcalcio deve tutelare questi interessi”.

Gravina chiude con il numero più impressionante, quello del danno economico prefigurato in caso di effettivo stop del calcio: “Lo abbiamo quantificato in 700/800 milioni di euro“.

Ecco perché la Figc continua a richiedere a gran voce che la serie A sia fatta ripartire, come e quando sarà possibile farlo.

SPORTAL.IT

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