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Coronavirus, Serie A: Spadafora indica una data per la ripresa

Il ministro dello Sport ha però aggiunto: "Non ci sono certezze, tutto dipenderà da protocollo e andamento contagi"

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Coronavirus, Serie A: Spadafora indica una data per la ripresa Fonte: 123RF

“Speriamo tutti che il campionato riparta il prima possibile, ma al momento non abbiamo ancora certezze, come ha ben ricordato il presidente Conte. Se, come speriamo, le curve dei contagi continueranno a scendere allora sarà possibile confermare quella data per la ripresa della Serie A“. Ad affermarlo, riferendosi alla data del 13 giugno, è il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, in un’intervista all’agenzia Italpress.

“Ho convocato per giovedì 28 maggio alle 15 una riunione con Gravina e Dal Pino e le altre componenti di Federazione e Lega. Per quella data avremo i dati a disposizione per poter insieme con il Governo decidere una data certa per la ripartenza. I playoff? Il format lo decidono giustamente le federazioni. La cosa importante credo sia iniziare il campionato per concluderlo, quindi tutte quelle che possono essere le soluzioni per consentire realisticamente di farlo sono importanti. La scelta della Francia di chiudere tutto sarebbe stata la più facile da compiere. Io non l’ho voluta fare così come ho trovato vergognoso che all’epoca mi venisse chiesto di decidere sulla ripresa quando eravamo ancora nelle condizioni di non trovare posti nelle terapie intensive. Il calcio è una grande industria, è giusto che possa ripartire ora che tutto il resto del paese sta ripartendo. Sono stato dipinto come il nemico del calcio, mi ha dato fastidio, ma ora sorrido”.

Spadafora conserva in ogni caso la prudenza che lo ha caratterizzato nelle ultime settimane in tema di ripresa del campionato: “Dobbiamo arrivarci gradualmente, muovendoci con prudenza e responsabilità, come abbiamo fatto fino ad ora, con grande sacrificio di tutti gli italiani”.

Tra i dubbi sul protocollo proposto dalla Figc spicca quello legato alla gestione di un possibile contagio: “Potrebbe compromettere in primis la salute dei calciatori e quella delle persone vicine, compresa quella dei tanti lavoratori legati alla squadra – ha detto Spadafora -. Non si tratta quindi solo di un tema squisitamente sportivo”.

“Capisco che in caso di positività tra i giocatori un ulteriore stop potrebbe incidere in maniera determinante sul prosieguo delle partite, per questo stiamo prendendo in considerazione tutte le soluzioni possibili e validate dai medici. L’obiettivo che dobbiamo realizzare non è solo quello di far ripartire il campionato, ma anche di riuscire a farlo terminare” ha aggiunto il ministro.

Sulla questione riguardante le decisioni prese in autonomia da alcune regioni sugli allenamenti, Spadafora ha poi chiarito: “Gli allenamenti sono partiti in maniera puntuale in tutte le regioni nei giorni e nei modi indicati dal Governo. Alcuni governatori di regione hanno palesato la volontà di permettere ai club di Serie A di allenarsi, sempre in maniera individuale, nei loro centri sportivi. Una possibilità che avevamo ponderato, tanto da chiedere un parere al comitato tecnico scientifico che si è espresso positivamente prima che gli stessi centri fossero riaperti”.

“In generale, penso che quando si affronta una lotta come quella contro il Coronavirus, bisogna procedere con unità di intenti e senza fughe in avanti, che rischiano solo di creare confusione ed essere controproducenti” ha concluso il ministro dello Sport.

SPORTAL.IT

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