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Coronavirus, il calcio si ferma: rinviata gara di B, è polemica

Il presidente Malagò spiega come muoversi di fronte all'emergenza sanitaria.

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Coronavirus, il calcio si ferma: rinviata gara di B, è polemica Fonte: 123RF

La situazione legata al Coronavirus in Italia si fa sempre più allarmante e anche lo sport ha già preso provvedimenti e dovrà continuare a prenderne.

La partita tra Ascoli e Cremonese, valida per il campionato di serie B e in programma nel pomeriggio di sabato allo stadio Del Duca, è stata rinviata per decisione del Gos (Gruppo operativo sicurezza).  A Cremona è stato segnalato un caso positivo, e nella città lombarda sono state chiuse le scuole e annullati tutti gli eventi culturali e sportivi.

Ed è esplosa subito la polemica. Così si è espresso sui social il presidente dell’Ascoli Pulcinelli: “E’ ufficiale rinviata! Paese assurdo. Ridicolo! Gestito da irresponsabili. Lo stadio? Il luogo meno pericoloso al mondo. Ora chiudiamo tutti gli esercizi pubblici per la paura!”.

Oltre alla partita di B, sono ben 88 le gare del campionato Dilettanti lombardo rinviato. In serie C stop a Piacenza-Sambenedettese.

Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato molto chiaramente nel corso dell’evento Benvenuto Brunello, in corso di svolgimento a Montalcino in provincia di Siena. E le sue parole sono state estremamente lapidarie in riferimento alla situazione di allarme diffusa in ampie zone del Paese.

“Se c’è una manifestazione dove si verifica uno di questi casi, lì lo sport si deve fermare“, ha spiegato molto chiaramente, facendo riferimento a diversi avvenimenti di calcio o di basket che sono stati rinviati a date da destinarsi proprio in relazione all’emergenza sanitaria in corso.

“Sono in contatto costante con il ministro Spadafora, se ci sono competizioni in un luogo dove ci sono questi casi, lo sport non può esserci, per ovvi motivi. Se si possono attuare altre precauzioni? Su questo argomento parlano tutti, io penso che è meglio far parlare chi è competente“, ha quindi tagliato corto.

Il mondo dello sport è insomma estremamente attento, e Malagò lo ha ribadito a chiare lettere: “Sono in contatto con le autorità che hanno la responsabilità, il diritto e dovere di prendere iniziative e precauzioni”.

“Se ci sono autorità governative e rappresentanze locali che faranno ordinanze per la sicurezza dei cittadini, lo sport si deve immediatamente adeguare“, ha quindi aggiunto il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale.

Resta aperto il discorso sulle Olimpiadi, previste per il periodo compreso tra il 24 luglio e il 9 agosto in quel di Tokyo. Una manifestazione a rischio, ma che potrebbe non saltare.

“Sono un rappresentante del Cio, ci parlo tutti i giorni. Al momento non ci sono controindicazioni che ci siano problemi per le Olimpiadi”, ha dichiarato Malagò.

SPORTAL.IT

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