La Roma si muove attraverso i suoi calciatori per venire incontro ai dipendenti del club messi in difficoltà dall’emergenza Coronavirus e finiti in cassa integrazione. Come riferito da ‘Sky Sport’, infatti, i membri della squadra di Paulo Fonseca hanno deciso di rinunciare agli stipendi che avrebbero percepito fino a giugno per metterli a disposizione ai dipendenti attualmente senza lavoro. E all’iniziativa ha aderito anche l’allenatore.
I mesi di sospensione dello stipendio sono quattro, vale a dire marzo, aprile, maggio e giugno: i mesi di effettiva inattività , almeno secondo quanto previsto allo stato attuale delle cose. Non è da escludere che entro giugno il campionato possa ripartire, e in quel caso sarebbero recuperate due o tre mensilità . I giocatori e il tecnico però si vedrebbero versare i soldi dovuti solo nella prossima stagione.
Non è tutto, perché Edin Dzeko e compagni (guidati anche in questo caso da mister Fonseca) si sono anche impegnati a coprire la differenza tra la cassa integrazione e lo stipendio pieno dei dipendenti di Trigoria. Un esempio certamente lodevole, che potrebbe essere seguito anche dai dirigenti del club.
Nel corso di queste difficili settimane già due società si erano mosse in direzione di una rinuncia collettiva della squadra agli stipendi del resto della stagione: la Juventus, che ha tracciato la strada per tutti, e il Parma.
I giocatori della Vecchia Signora hanno deciso di rinunciare al 30% del salario previsto dai rispettivi contratti di ognuno, mentre quelli del club ducale al momento hanno rinunciato a una mensilità .
La Roma, però, è stata la prima società della serie A a comprendere nel patto anche un aiuto ai dipendenti in difficoltà .
Un bellissimo esempio, che sicuramente sarà d’aiuto a tante persone e che potrebbe ispirare anche altre piazze italiane.
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