Aurelio De Laurentiis incontenibile in una serie di interviste rilasciate ai giornali nella giornata di sabato. Il presidente del Napoli ha fatto l’occhiolino all’attaccante dell’Inter Mauro Icardi, in queste settimane al centro di molte indiscrezioni di mercato sul suo futuro, che potrebbe essere lontano dal nerazzurro: “Icardi l’ho trattato, mi pare che ofrii 55-60 milioni. Addirittura mi incontrai con la moglie, una simpaticissima persona: abbiamo passato un pomeriggio nel loro ufficio in maniera coinvolgente e simpatica. Abbiamo anche negoziato un possibile contratto. Se lo rifarei in futuro? Icardi è un fuoriclasse, nelle mani di Sarri sarebbe un uomo da 40 gol: potrebbe diventare un Cristiano Ronaldo. Perché no, mai dire mai”, le sue parole al Corriere dello Sport.
Quindi il patron azzurro ha spostato il mirino e ha fatto fuoco sull’arcirivale dei partenopei, la Juventus, che con il Napoli sta duellando per lo scudetto: “La Juventus appartiene alla famiglia più potente d’Italia da 100 anni. Non è una questione di soldi, ma di rapporti che possono anche silentemente creare condizionamenti. A tutti i livelli. Un esempio? Con Sportfive loro hanno avuto in regalo due terzi dello Stadium. A me sono serviti 7 anni per transare dei finanziamenti che ho dato al Comune, altrimenti non avrei potuto giocare al San Paolo…”, ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport.
E poi un’accusa neanche troppo velata alla Vecchia Signora: “Younes ha avuto gravi problemi familiari, a luglio sarà dei nostri anche se c’è stata una triangolazione con i tedeschi amici degli amici… Il Bayern? Lo ha detto lei. Però ci pensi bene: Juve, Bayern, Eca, Uefa…”.
Sulla sfida scudetto a Torino: “Per me non sarà decisiva. Saranno più decisivi infortuni e sviste arbitrali o ‘varriane’… Io contrario al Var? Assolutamente no. Sono ancora convintissimo che sia una bella novità e crea pure suspense. Però serve umiltà per migliorarla. Tipo un organo superiore che in settimana passi al setaccio tutto quello che è successo per cercare di apportare delle modifiche. A me personalmente piacciono quegli arbitri che hanno il coraggio di correre e andare a rivedere il replay di un’azione ogni volta che hanno un dubbio e possono farlo. Meno quelli che non lo fanno”.
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