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Djokovic incorona Sinner: “Mi ha preso a calci nel c...”. Ma Nole non si arrende: l'ammissione sul futuro

Il 38enne, spazzato via in poco più di un'ora al Six Kings Slam, s'inchina all'azzurro: "È stato troppo forte". Le scuse al pubblico e l'obiettivo ancora da raggiungere

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Il ciclone Sinner ha spazzato via Djokovic: 6-4, 6-2 e, proprio come nel 2024, finale del Six Kings Slam contro Alcaraz. Al termine dell’incontro – da fuoriclasse vero – Nole ha incoronato l’azzurro lasciandosi andare a un’ammissione tanto sincera quanto disarmante. Poi ha parlato anche del suo futuro: quando appenderà la racchetta al chiodo?

Six Kings Slam, Djokovic s’inchina a Sinner

Il modo in cui Jannik ha dominato il 38enne di Belgrado – 24 Slam in carriera e un oro alle Olimpiadi di Parigi del 2024 – la dice lunga sulla crescita del fenomeno di San Candido. Alcaraz e Sinner sono oggi di un altro pianeta, anche per un mostro sacro come Nole.

Che, pur avendo in passato lanciato più di una frecciata all’italiano soprattutto per la vicenda Clostebol, a Riad ha avuto solo parole al miele per l’avversario. La sua sincerità è risultati a tratti spiazzante: “Era come un treno in corsa, non è mai bello quando qualcuno ti prende a calci nel cu… in questo modo in campo. Jannik colpiva la palla da ogni angolo: è stato troppo forte”.

Le scuse di Nole ai tifosi

La grandezza di un atleta si misura non solo dai risultati, ma anche dalle sue parole. Già, Nole si è scusato con i tifosi perché avrebbe voluto regalare ben altra prestazione. “Mi dispiace che non abbiano potuto vedere una partita più lunga”.

Ma il ‘treno’ Sinner ha liquidato la pratica in poco più di un’ora di gioco ed è pronto ad affrontare il numero uno del ranking Atp (ricordiamo, però, che il Six Kings Slam è un torneo esibizione, per cui non ci sono punti in palio) Alcaraz. “La colpa non è stata mia, ma sua: complimenti” ha chiosato Djokovic con l’ironia che lo contraddistingue.

Ritiro vicino? L’indizio del serbo

No. O almeno non a stretto giro. Perché il serbo si è posto un nuovo obiettivo: riuscire a battere Alcaraz e Sinner. “E continuerò a sfidarli finché non accadrà” assicura. Quindi confessa: “Mi piacerebbe che qualcuno mi prestasse un fisico più giovane. Anche solo per un anno, così da provare a vincere contro questi ragazzi”.

Djokovic ha ancora voglia di mettersi in gioco. Lo aveva detto prima del match con Sinner: punta a essere il Cristiano Ronaldo o il LeBron James del tennis. Dunque di ritiro – almeno per il momento – è assolutamente vietato parlare.

Djokovic incorona Sinner: “Mi ha preso a calci nel c...”. Ma Nole non si arrende: l'ammissione sul futuro Ansa

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