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Djokovic "sposa" la Grecia e dice: "Ho fatto bene a lasciare la Serbia". Poi sul futuro: "Gioco perché amo la competizione"

Ad Atene c'è attesa per il ritorno in campo di Djokovic, che sfida Tabilo. Nole allontana il ritiro: "La Grecia l'ho trovata ospitale e gentile"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

In patria se la sono legata al dito: aver spostato il torneo ATP 250 da Belgrado ad Atene non ha certo fatto felici i suoi fan, ma Novak Djokovic nella vita ha imparato a tirare dritto e non farsi troppi scrupoli di sapere cosa pensa la gente di lui. L’Hellenic Championship 2025 è una sua “creazione”: i contrasti col governo serbo lo hanno spinto a cambiare aria, e poco male se questo avrà “sporcato” la sua immagine agli occhi di molti suoi connazionali. Dopotutto da qualche mese Nole ad Atene vive con la sua famiglia, scappato da Belgrado dopo le contestazioni studentesche di fine 2024 che hanno denunciato la corruzione dilagante nel governo.

La nuova vita ellenica: “Ad Atene più tempo per stare in famiglia”

Non parlava da un po’, l’ex numero 1 del mondo (oggi sceso alla numero 4, che per giocare part time con appena 12 tornei disputati in stagione non è male). Lo ha fatto a poche ore dal debutto nel torneo contro Alejandro Tabilo, dove ha vinto 7-6 6-1 tra gli applausi convinti del pubblico locale, spiegando che certe decisioni lui ama prenderle su due piedi, senza girarci troppo intorno.

“Non avevamo pianificato di trasferisci così rapidamente in Grecia, ma è successo e va bene così. Lo abbiamo fatto per i nostri due figli: vogliamo che crescano nel contesto più adatto per la loro salute psicologica, fisica ed emotiva. E vogliamo vivere in un ambiente dove ci sentiamo di avere più tempo da spendere come famiglia e in modo più privato. Come ci stiamo trovando? Benissimo, perché la gente è molto ospitale e tutti ci stanno facendo sentire come i benvenuti. È una scelta che rifaremmo non una, ma 100 e più volte”.

Ma quale ritiro: Nole pensa ancora a giocare (per amore del tennis)

Atene sarà anche la 13esima tappa stagionale per Nole, che peraltro con Tabilo perse all’esordio a Montecarlo, su una superficie però totalmente diversa da quella che andranno a trovare all’OAKA Arena (la casa del Panathinaikos di Eurolega). Djokovic ha voluto però ribadire che lui non ha mai pensato di essere ormai destinato a chiudere in fretta la carriera, come da più parti s’è sentito dire.

“Onestamente non so chi abbia messo in giro queste voci. Forse qualcuno pensava che dopo l’oro olimpico avrei deciso di smettere, ma io non gioco a tennis solo per i risultati. Certo, il risultato è una parte importante del gioco e una motivazione a fare sempre di più, ma a me piace la competizione ed è quella la molla che mi spinge ad andare avanti. Mi piace il “processo”, ciò che il tennis porta a me personalmente, alla mia famiglia, ma anche ciò che io porto al tennis come giocatore professionista. Perché so bene che finché sarò in campo ci sarà attenzione da parte del tennis, e questo un po’ mi responsabilizza e mi porta a pensare di poter dare ancora tanto alla crescita e allo sviluppo del nostro sport”.

Non manca nell’analisi anche un altro ragionamento: “Ci sono motivi personali, ma anche imprenditoriali che mi spingono ad andare avanti”. Atene ne è solo l’ultimo esempio.

ATP: la classifica completa

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