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Emanuela Maccarani rinviata a giudizio per maltrattamenti aggravati dalla presenza di minori, ex dt delle Farfalle si difende

A processo l'ex dt delle Farfalle nonché stimata allenatrice a livello internazionale: la ginnastica ritmica è scossa, Maccarani in aula il 10 febbraio prossimo

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Con un flash alle 14:35 di lunedì 22 settembre, si aggiunge un ulteriore tassello alla storia processuale di Emanuela Maccarani, ex dt delle Farfalle che – da quel che riferisce l’agenzia di stampa ANSA – è stata rinviata a giudizio per maltrattamenti.

La giornata di oggi era quella più attesa: al Tribunale a Monza l’udienza preliminare a carico di Maccarani, ex allenatrice della nazionale di ginnastica ritmica accusata di maltrattamenti nei confronti delle Farfalle dell’Accademia Internazionale di Desio (Monza) si è deciso. Rinviata a giudizio, l’esito di questo primo esame da parte del Gup.

L’udienza di oggi ha deciso per il rinvio a giudizio

Per l’ex dt delle Farfalle, ammirata e stimata per la creatività e la meraviglia delle sue figure sempre sofisticate e dall’elevato tasso tecnico, è stata rinviata a giudizio per maltrattamenti aggravati dalla presenza di minori. Il 10 febbraio sarà di nuovo in aula.

Una rara combinazione, da allenatrice più che sportiva, di tecnica e qualità creativa che ha attraversato la storia della ginnastica azzurra per più di 30 anni, ha costituita la colonna vertebrale dello sport e che ha chiuso il suo ciclo con un patteggiamento. Per ora, fino a questo nuovo capitolo che apre a un approfondimento ulteriore: adesso cambia la prospettiva. Maccarani è stata rinviata a giudizio, con quel che implica.

Ma non ci sta, come ha detto fuori e raccolto dai cronisti presenti. “Io queste affermazioni non le ho mai fatte, non ho mai dato della cicciona o usato altri termini finiti sui giornali, sulle memorie difensive è tutto spiegato ampiamente, non sono mai state lette e tenute in considerazione. Per come è configurato questo tipo di reato, evidentemente serve un dibattimento” ha dichiarato l’ex dt. “Finalmente – ha aggiunto- ci sarà un dibattimento e finalmente potrà essere tenuta in considerazione la mia posizione”.

La decisione del presidente della Federazione

Il neo presidente della Federazione di Ginnastica aveva già deciso, dalla sua. Andrea Facci aveva già di fatto assunto una posizione rispetto a quel che stava affrontando Maccarani, accusata di maltrattamenti (per cui sconta una squalifica di tre mesi, ndr) e il presidente si è assunto una responsabilità, condivisa dal Consiglio.

L’ex dt non è più al suo posto da quel giorno: è stata informata nella mattinata del mercoledì precedente via mail e le è stato intimato di lasciare l’Accademia di Desio entro le 24 di mercoledì 26 marzo 2025. Oggi, 22 settembre, la decisione di Monza, del Gup, ribadisce un concetto, una valutazione. E apre un nuovo processo che turba e inquieta, per la drammaticità di quel che emerso già e potrebbe ancora essere raccontato.

ANSA

Emanuela Maccarani durante le Olimpiadi di Parigi 2o24

Chi è Emanuela Maccarani, gli anni da atleta

Classe 1966, milanese, da atleta si appassiona bambina alla ginnastica che pratica con successo tant’è che è lo sport la sua priorità, sempre e comunque. Si diploma in ragioneria e studia all’Isef, all’epoca in cui il percorso universitario si limita a questo, per poter conciliare i suoi impegni in palestra con lo studio che prosegue con l’intento di riuscire a seguire una passione crescente, una autentica inclinazione: Maccarani partecipa, come atleta, dal 1982 al 1984 nella squadra nazionale a due campionati europei (a Stavanger e Vienna) e a due coppe del mondo.

Ma è solo l’inizio. Già nel lontano 1988, la sua qualità maggiore la esprime altrove, nel ruolo di allenatrice che svolge prima in società private nell’hinterland milanese per crescere e riuscire a ritagliarsi un posto al sole nell’ambito federale dove mantiene fermi prima il ruolo di assistente tecnica per poi crescere.

In relativamente pochi anni di attività, grazie alla sua creatività, diventa allenatrice responsabile della squadra juniores ottenendo nel 1996 agli Europei di Oslo due medaglie di bronzo. Siamo al principio di una sequenza di riconoscimenti e medaglie dal numero impressionante.

Dal 1996 è allenatrice responsabile della Nazionale di ginnastica ritmica dell’Italia. Il debutto da dt giunge al Campionato mondiale di Siviglia nel 1998, ma le prime medaglie arrivano ai Campionati Europei di Riesa (due medaglie di bronzo) e da allora le Farfalle acquisiscono prestigio, risultati e Maccarani una visibilità internazionale rafforzata dall’argento olimpico ad Atene 2004 e la medaglia d’oro ai campionati del mondo di Baku beffando la Russia, rivale temibile e da sempre egemone nella ritmica.

Nel corso dei decenni, nulla scalfisce il suo successo: continua ad accumulare così tante medaglie (suddivise tra Olimpiadi, Mondiali, Europei e World Cup) fino a conquistare un record che rimarrà intatto fino a nuovo primato, quello di allenatrice italiana più medagliata di sempre.

Premi e riconoscimenti fanno il resto: l’Oscar per la ginnastica nel 2004, 2015, 2016 e 2018, Stella d’oro al merito sportivo, Palma di bronzo per i meriti sportivi Coni Milano, Palma d’oro al merito tecnico Coni Nazionale.

Non ci dilunghiamo oltre, ma il curriculum vitae della ex dt azzurra è estremamente articolato e ricco, nel ruolo federale ricoperto fino a marzo 2025.

ANSA

Emanuela Maccarani con i suoi avvocati

L’inchiesta che ha portato all’addio

Nel 2022, però, esplode nella sua drammaticità l’inchiesta su abusi e maltrattamenti pubblicata dal quotidiano Repubblica che conferisce voce ad alcune delle ginnaste vittime di rituali, pressioni e offese che le giovani donne fissano in racconti divenuti deposizioni; dopo l’assoluzione nel 2023 nel processo sportivo, Maccarani è stata rimandata a giudizio per maltrattamenti dalla giustizia nel marzo 2025.

Nessun commento social ma solo una story sui propri account Instagram nel quale postano la notizia che la dt delle Farfalle non allenerà più la Nazionale italiana di ritmica: per le ex ginnaste Anna Basta e Nina Corradini un segnale concreto. Entrambe si costituiranno parte civile.

Le due ragazze lo scorso novembre hanno chiesto e ottenuto la riapertura delle indagini, da cui la decisione della Procura di chiedere l’archiviazione. Il Tribunale di Monza, invece, ha disposto l’imputazione coatta per la direttrice tecnica dell’Accademia di Desio.

Per Maccarani e la sua assistente Olga Tishina era stata aperta anche un’inchiesta sportiva. Il processo sportivo (parallelo agli altri) si era concluso alla fine del 2023 con l’assoluzione di entrambe e il lavoro di Maccarani, in seno alla Federazione, era proseguito senza interruzione in prospettiva delle imminenti Olimpiadi di Parigi 2024.

Tuttavia, nel dicembre del 2024, il procuratore generale del Coni aveva deciso che il processo sportivo sarebbe stato rifatto, ritenendo fosse stato condotto in modo iniquo. Ugo Taucer, procuratore CONI, ha deciso in tale direzione perché sono emersi elementi che fanno credere che non si sia svolto in modo equo: per esempio, sarebbero state privilegiate solo alcune testimonianze, a favore di Maccarani. Questi elementi sono emersi nel corso dell’inchiesta giudiziaria, soprattutto dopo che il Corriere della Sera, sul finire del 2024, aveva pubblicato alcune intercettazioni della procura di Monza che avvaloravano l’ipotesi di un processo sportivo che aveva risentito di alcune manipolazioni.

L’epilogo e la squalifica di tre mesi

La decisione, infine, è stata di patteggiare: tre i mesi di squalifica da scontare, questa la sanzione (versante sportivo) che sconta l’ex allenatrice e dt della ginnastica ritmica azzurra Emanuela Maccarani, nel cosiddetto processo bis seguito all’emergere dei nuovi fatti dall’inchiesta di Monza sui presunti maltrattamenti e abusi contro alcune ex Farfalle della nazionale azzurra. Una decisione resa pubblica con diversi comunicati nella serata del 16 giugno 2025.

La sanzione è stata concordata, “per avere, nell’ambito del procedimento disciplinare FGI/2022/0015 definito con decisione del Tribunale Federale n. 14/2023, fatto pervenire, successivamente alla propria audizione innanzi alla Procura Federale FGI del 17.11.2022 all’allora Procuratore Federale avv. …….. – per il tramite del Vice Presidente Vicario FGI, nonché Commissario dell’Academia di Desio Peroni Valter – un elenco di 12 nominativi di atlete che hanno frequentato l’Academia di Desio, da escutere come persone informate sui fatti nell’ambito del citato procedimento disciplinare; elenco dattiloscritto dalla stessa Emanuela Maccarani – che, a margine dei nominativi di ―2. …… e ―3. ……., aveva apposto a penna il segno distintivo “x” e, a margine dei nominativi ―9. ……. e ―10. …… il segno distintivo “ ―” – consegnato a mano a Peroni Valter con richiesta di farlo pervenire al Procuratore Federale, e da quest’ultimo ricevuto a mezzo di messaggio whatsapp inviatogli da Peroni Valter il 25.11.2022. In Desio, il 25.11.2022”, si legge sul comunicato di patteggiamento 2.

A Maccarani era contestata la violazione “dell’art. 2, commi 1 e 3, del Regolamento di Giustizia e Disciplina Fgi, anche in relazione all’art. 2 del Codice di Comportamento Sportivo Coni ed all’art. 7 del Codice Etico Fgi”, si legge nel dispositivo pubblicato sul sito della Federazione. L’informazione è stata trasmessa alla Procura Generale dello Sport.

Nell’ambito dello stesso filone, 15 giorni di sospensione anche per l’ex presidente della Federginnastica, Gherardo Tecchi, per la violazione degli stessi articoli del codice e che ha scelto anch’egli di patteggiare. Si legge nel comunicato 1 del 16 giugno:

“All‘epoca dei fatti Presidente della F.G.I., per avere più volte conferito con l‘allora Procuratore Federale avv. ………., informandosi circa lo svolgimento e l‘andamento delle audizioni – fino anche a commentarle – e, più in generale, del procedimento disciplinare FGI/2022/0015 definito con decisione del Tribunale Federale n. 14/2023, inducendo, al contempo, con la medesima condotta, l‘allora Procuratore Federale, avv. …….., in violazione degli obblighi di riservatezza e indipendenza di quest‘ultimo, a rivelare le attività istruttorie svolte e ancora da svolgere in termini di audizioni di persone informate sui fatti, altresì anticipando – prima ancora che l‘avviso di conclusione indagini venisse formalizzato – l‘intenzione di procedere al deferimento di Emanuela Maccarani e Olga Tishina. In luogo imprecisato (intercettazioni telefoniche), nelle date del 17.11.2022, 18.11.2022”.

Scenario e udienza a febbraio

Tornando nel merito della decisione odierna del Gup di Monza, Maccarani dovrà rispondere dei reati che le sono stati contestati. Il prossimo appuntamento in aula, per l’udienza, è stato fissato per il 10 febbraio 2026.

Oggi l’ex dt è arrivata in tribunale accompagnata dall’avvocato Danila De Domenico, dal marito e da tre atlete, Agnese Duranti, Daniela Mogurean e Martina Santandrea, che non hanno rilasciato dichiarazioni. “Non ci riconosciamo come parti offese, Emanuela Maccarani è stata una persona importante nella nostra vita, sportiva e non”, avevano scritto Alessia Maurelli, con Duranti, Mogurean, Santandrea e Laura Paris in una lettera inviata al Gup. Le due ex ginnaste che hanno denunciato quanto loro accaduto, Basta e Corradini, si costituiranno parte civile insieme a Beatrice Tornatore, Francesca Majer.

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Inglas Vetri

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