Intervistato da āForzazzurri.netā, lāex attaccante, tra le altre, di Torino, Napoli e Parma Emanuele CalaiĆ², ora dirigente della Salernitana, lāultima squadra della sua carriera da calciatore, si ĆØ soffermato a ricordare alcuni passaggi del proprio passato calcistico, dopo aver parlato del presente: āPrima giocavo e adesso invece faccio calcio dietro la scrivania. Cerco di mettere sempre la stessa passione di quando giocano, ĆØ una cosa che mi piace, ĆØ quello che voglio fare in futuro. Sto iniziando con i ragazzini, facendo la gavetta e sperando poi di avvicinarmi a giocatori piĆ¹ importanti ed affermati, sperando di restare al mondo del calcio ancora a lungoā.
Poi cāĆØ spazio per raccontare gioie e rimpianti: āDi gol importanti ce se ne sono stati molti. Il primo allāesordio in Serie A con il TorinoĀ ĆØ difficile dimenticarlo, come la rete alla Sampdoria con lāesordio al Genoa, il gol al Lecce con il Napoli alla penultima al San Paolo, ma anche la rete in rovesciata con il Parma che ci fece vincere alla fine il campionatoā.
āI rimpianti? Ne ho due. Il primo ĆØ stato a Napoli con la possibilitĆ di non potermi giocare le mie carte in Serie A dopo aver vinto due campionati. Reja decise di prendere Zalayeta perchĆØ per caratteristiche voleva un attaccante di peso e non mi vedeva bene in tandem con Lavezzi. Capivo che non avevo esperienza in Serie A, ma poteva darmi 12/13 partite per capire se potevo starci o meno in Serie A. Lāaltro ĆØ stato quello di non poter giocare nella Nazionale maggiore. Quando cāera lāopportunitĆ , con Prandelli, mi vennero a vedere nella partita di Cesena e mi ruppi il perone. Purtroppo ci vuole anche tanta fortunaā.
Ā
SPORTAL.IT