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Bearman, il futuro Ferrari è già qui ed Hamilton trema: Terruzzi e Turrini spingono il tenero orso Ollie

Salgono decisamente le quotazioni sul mercato piloti di Oliver Bearman dopo il 4° posto in Messico: il pilota della Haas potrebbe tornare alla Ferrari già dal 2027 proprio al posto di Hamilton

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Una faccia da bambino, anche la carta d’identità non mente al cospetto della data di nascita. Eppure quando entra in macchina diventa una di quelle simpatiche canaglie col piede pesante. Oliver Bearman in Messico oltre il quarto posto si è beccato tutti gli elogi del mondo compreso il titolo platonico di “driver of the day” alla faccia dei vari Norris, Leclerc e Verstappen che sono saliti sul podio. Tuta della Haas ma contratto Ferrari per Ollie che adesso davvero può cominciare a sognare in grande.

Più di qualcuno lo vede come il futuro della rossa, non da procrastinare più di tanto. Anzi c’è chi fa insistentemente il suo nome. Uno swap all’inglese con Hamilton che anche tra i sombreri e le maschere messicane ha chiuso nelle retrovie. Da Leo Turrini e Giorgio Terruzzi in molti anche tra gli addetti ai lavori cominciano a chiedersi quando Bearman prenderà il posto di Lewis. Il 2027 non è poi così lontano.

Bearman, l’orso tenero come quello di Masha

In Messico è sbocciato in tutto il suo talento Oliver Bearman. Quarto con la Haas ad un passo dal podio annusato per più di qualche giro da quell’uomo orso, dalla traduzione letterale in italiano del suo cognome, che un po’ come il suo omonimo dei cartoni animati di Masha, ha una tenerezza infinita una volta uscito dall’abitacolo e si commuove vedendo le lacrime di mamma e papà o la gioia della fidanzata e corre subito ad abbracciarla.

Sta crescendo quel ragazzino che nel 2022, all’età di 17 anni (età minima in Inghilterra per prendere la patente), pare sia stato bocciato all’esame di guida per un semaforo rosso non rispettato. In Messico invece, dove semafori non ce ne sono, almeno in gara, tanto da permettere a due commissari di attraversare la strada durante la gara, Oliver è andato come un treno riuscendo a finire davanti a gente del calibro di Piastri, Russell e sua maestà Lewis Hamilton.

Bearman, destino Ferrari: quel debutto a Jeddah

Già, la Ferrari. C’è il cavallino rampante nel destino ma anche nel contratto di Bearman. Come Leclerc, Ollie è cresciuto nella Driver Academy di Maranello. E proprio come Charles è stato mandato a farsi le ossa in Haas (il monegasco andò nell’allora Sauber Alfa Romeo).

Ma Bearman ha un esordio abbastanza particolare. Buttato sopra una F1 dalla sera alla mattina. E che F1, la Ferrari. Con solo qualche test TCT sulle spalle, tra Haas e una vecchia rossa di due anni prima, Ollie lo scorso anno prese parte al Gran Premio d’Arabia dopo che Sainz alzò bandiera bianca per un’appendicite operata d’urgenza di sabato. Una fp3 passata a imparare, una qualifica dove ha mancato la Q3 per soli 33 millesimi. E poi una gran gara in cui il pilotino inglese chiuse al 7° posto facendo meglio, tanto per fare un paio di nomi, di due connazionali di alto pedigree, Lando Norris e di sua maestà Lewis Hamilton.

Ansa

Bearman all’esordio assoluto in F1 con la Ferrari al GP di Arabia Saudita 2024 al posto di Sainz

La lotta con Verstappen

Bearman in Messico ha cominciato a respirare aria di alta classifica per la prima volta. Si è trovato nel traffico coi big. Dopo il contatto tra Hamilton e Verstappen, costato a Lewis uno stop and go mal digerito di 10″, Ollie ha battagliato e superato di slancio proprio Max che è poi riuscito a tenere dietro fino al primo pit stop. Una sensazione davvero esaltante lottare col 4 volte campione del mondo:

“Onestamente, me la stavo facendo addosso quando ero contro Max, ma è davvero bello correre ruota a ruota con quelli che seguo da quando ho iniziato a guardare la F1. Quando corri contro qualcuno come Max, lui non ti molla di un centimetro. E l’ho avuto negli specchietti per molto, quindi è stata probabilmente la pressione più forte che abbia mai sperimentato in una gara”.

Bearman al posto di Hamilton: più che una eventualità

Non succederà nel 2026 ma il 2027 potrebbe essere l’anno di Oliver Bearman in rosso. Mentre nel mercato piloti si parla di trattative, a volte di fantamercato, che danno i vari Verstappen, Piastri e Russell in Ferrari, è più concreto pensare che tra un anno Maranello decida di promuovere il giovane talento inglese nella propria line up specie su queste basi di crescita.

A farne le spese potrebbe essere proprio Lewis Hamilton. Tutto è in divenire ma la carta d’identità e, per il momento, questo primo anno in Ferrari, non giocano a favore del 7 volte campione del mondo. Che, al di della penalizzazione che ha ammalorato la sua gara in Messico, ci ha comunque messo 20 gare per tirare fuori qualcosa di positivo dalla SF-25 cosa che invece è riuscita molto prima e con molta più costanza a Leclerc già a podio per 7 volte quest’anno contro le zero di Lewis che ha stabilito il record di gare consecutive con la Ferrari senza andare a podio, 20 appunto.

Terruzzi e Turrini spingono per il cambiamento

Anche due decani del giornalismo della F1, Giorgio Terruzzi e Leo Turrini hanno buttato lì l’argomento su una ipotetica e futuribile promozione di Bearman in Ferrari dal 2027 indicando in Hamilton il destinatario del benservito di Maranello. Nel suo blog “Profondo Rosso”, Turrini scrive: “Bearman spettacolare con lo zio Hamilton as usual senza podio. Viva l’Orsetto, ci mancherebbe. L’Orsetto è un prodotto Ferrari e così torno alla nota dolente. Capitolo Hamilton, cioè. Lontano dal top, causa penalità. Ma lo sbaglio, come ha dichiarato pure Vasseur, lo ha commesso lui forse innervosito dalla manovra di Leclerc in partenza”.

Anche Giorgio Terruzzi nel suo podcast omonimo “Terruzzi racconta” getta la provazione dello swap nella line up Ferrari soprattutto per “chi non ama Hamilton, chi è convinto che abbia già dato, che il suo futuro sia con la data di scadenza”. Il 2026 sarà quanto mai decisivo.

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