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Fassone: "Subito un grave danno d'immagine"

L'amministratore delegato del Milan commenta il rinvio a giudizio del club deciso dall'Uefa.

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Fassone: "Subito un grave danno d'immagine" Fonte: 123RF

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha parlato dalla Lega Serie A poche ore dopo la brutta notizia arrivata dall’Uefa, che ha bocciato la proposta di “settlement agreement” da parte della società rossonera per il piano di rifinanziamento del club nell’ambito del rispetto delle regole del Fair Play Finanziario.

Le parole del dirigente sono intrise di amarezza e sorpresa: “Mi sembra importante che il Milan assuma una posizione chiara dopo il comunicato dell’Uefa. C’è sorpresa e amarezza. Il voluntary agreement non ci è stato consentito perché la commissione riteneva opportuna la garanzia bancaria da 165 milioni da parte della holdin, adesso mi attendevo che la Uefa ci offrisse un settlement agreement. Da quando c’è il financial fair play c’è sempre stata questa concessione eccetto che in un caso, con una società russa, non di primissimo livello, che è stata rimandata. Non ci è stato concesso per il fatto che la holding non ha rifinanziato il debito con Elliott e questo fatto getterebbe delle nubi sul futuro della società”.

“Questa ipotesi – ha proseguito Fassone – non tiene conto della nostra proposta di sentire il nostro finanziatore che è Elliott che ha garantito anche per scritto una continuità dell’azienda, ma anche dei continui adempienti della proprietà del Milan come gli aumenti di capitale che sono stati versati con regolarità. Ci sono rimasto male, il dossier che dovevamo fare l’abbiamo fatto, poi ci sono dubbi che riguardano altri aspetti”. 

Fassone ha poi spiegato i prossimi passi del club: “Da domani parte l’analisi del dispositivo da parte dei nostri legati, averci deferito rappresenta un danno importante sotto il profilo dell’immagine, valuteremo con grandissima attenzione. Ci auguriamo di una valutazione serena, riporteremo dati con la massima serenità, ricordiamo che il Milan di oggi deve pagare delle violazioni che vanno dal 2014 al 2017, quando la proprietà era diversa”.

SPORTAL.IT

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