Amici sempre, anche se non si sentono da un po’. Quella composta da Galeone e Allegri è una coppia di fatto e non da oggi: durante l’anno sabbatico del conte Max non passava settimana che il suo mentore non lo proponesse a destra e manca alle panchine di A ma la scelta fatta dal livornese non convince del tutto l’ex allenatore di Pescara e Udinese, come rivela parlando al quotidiano Libero.
- Galeone non approva scelta Milan
- Per Galeone il Napoli è favorito, poi c'è l'Inter
- I dubbi su Gattuso
Galeone non approva scelta Milan
Probabilmente Galeone avrebbe visto il suo pupillo meglio a Roma o a Napoli, il Milan non lo entusiasma, nonostante la presenza di tanti “figliocci” (“Sono stati miei giocatori anche Frederic Massara e Riccardo Goretti. Due diesse che vorrei sempre nella mia squadra, fossi l’allenatore o il presidente”): “Allegri ha mangiato una minestra riscaldata con i rossoneri e rischia. Non avrà lo stesso Milan di anni fa quando allenava Ibra, Seedorf e Cassano. Però ha un vantaggio rispetto ad altri tecnici che hanno allenato il Milan di recente: intuendo i momenti della partita, adatterà i giocatori al contesto”.
Sfiducia anche per l’ex squadra di Allegri, ovvero la Juventus, con tanto di stroncatura totale di Vlahovic: “Recupera Bremer e David è un ottimo acquisto, ma farà fatica. Il vero problema è Vlahovic, guadagna 1 milione al mese e non riesce a stoppare un pallone…”.
Per Galeone il Napoli è favorito, poi c’è l’Inter
Maggiore fiducia invece nell’Inter e soprattutto nel Napoli: “I nerazzurri stanno ricostruendo dopo il finale di stagione dell’anno scorso, Lookman è una buona idea. Conte è di nuovo favorito per lo scudetto. Gasperini? E’ bravissimo, ma anche permaloso e pignolo. A Roma avrà più difficoltà che a Bergamo, la Fiorentina di Pioli invece può essere la sorpresa”.
I dubbi su Gattuso
Infine un giudizio su Gattuso Ct: “Eh , grande Ringhio. Lo feci debuttare a 16 anni in serie B e a 17 in A. A Perugia. Ricordo che era fantastico, non aveva paura di nessuno e nella Primavera picchiava già come un fabbro i senatori della prima squadra. Un ragazzo d’oro ma in campo si trasformava. Non pensavo di vederlo alzare la coppa del mondo nel 2006. Ora, come Ct, ha un compito gravosissimo. Non ha materiale degno a disposizione. Un tempo, in nazionale, Mancini non giocava perché c’era Baggio. Anni dopo Totti rischiava di togliere il posto a Del Piero. Che nazionali avevamo in passato? Oggi? Lasciamo stare”.