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Gattuso è pronto per il faccia a faccia con Bakayoko

Il tecnico del Milan ricostruisce lo scontro con il centrocampista durante la partita contro il Bologna: "Pensiamo a vincere, ne parleremo a fine stagione".

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Gattuso è pronto per il faccia a faccia con Bakayoko Fonte: 123RF

Guardandolo in faccia nell’intervista post-partita concessa a ‘Sky Sport’, Rino Gattuso sembra tutto meno che un allenatore reduce da una vittoria cruciale della propria squadra.

Sull’orlo del baratro, il Milan ha dimostrato di essere vivo, piegando 2-1 il Bologna pur senza brillare nel posticipo della 35a giornata. Del resto i rossoneri avevano bisogno di questo e avranno bisogno di questo fino alla fine del campionato: vincere per sperare di mettersi alle spalle l’Atalanta o almeno di raggiungerla per poi far fruttare il vantaggio negli scontri diretti.

Ma la notte contro il Bologna ha portato con sé tanti fantasmi, compreso quello di una prestazione balbettante e soprattutto quello della clamorosa rissa tra Gattuso e Bakayoko al momento della sostituzione di Biglia.

Il tecnico rossonero spiega tutto scuro in volto, pur rinviando la resa dei conti con il francese: “Avevo detto a Bakayoko di scaldarsi per entrare, c’ha messo troppo tempo, dopo otto minuti non si era ancora messo i parastinchi e ho mandato in campo Mauri. In questo momento non conta Gattuso, non contano i singoli, ma il bene del gruppo. Nella mia carriera ho mandato a quel paese tanti allenatori. Mancanza di rispetto verso la squadra? Siamo usciti con le ossa rotte dal derby, oggi abbiamo finito in sette, non in dieci, perché tanti avevano i crampi. Pensiamo a spendere le energie per vincere le partite, poi a fine stagione faremo come a scuola, daremo le pagelle e vedremo chi si è comportato bene o meno bene. Tutti possono mandarmi a quel paese, ne parleremo nello spogliatoio nei modi che piacciono a me, qui in tv non si può.  I panni si lavano in casa, domani ci guarderemo negli occhi a Milanello e ci diremo le cose in faccia come piace a lui e piace a me e dopo vedremo”.

Poi sulla partita e le prospettive di fine stagione: “Il gruppo era arrabbiato con me per il ritiro, avevo chiesto di vedere la stessa rabbia e così è stato. Non abbiamo giocato una grande partita, siamo stati scolastici, abbiamo fatto il compitino, ma in questi momenti è giusto fare le cose semplici”.

“Stamattina eravamo lontani, adesso siamo ancora lì. Veniamo da un momento difficile sul piano fisico e psicologico, ma possiamo giocarcela. La squadra sta dando tutto, quest’anno ce ne sono successe di tutti i colori, ma siamo ancora qui anche grazie ai 50000 di oggi che non ci hanno mai fischiato”.

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