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Genoa, nessuna guarigione: l'allarme di Preziosi

Il presidente del Grifone parla degli effetti che il Covid sta avendo sul calcio italiano: “Juve-Napoli è stato uno spot mortale”.

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Genoa, nessuna guarigione: l'allarme di Preziosi Fonte: Getty Images

Quello che è da poco iniziato, è un campionato che è stato già costretto a fare i conti con l’incubo Covid. Nel corso delle ultime settimane, molti giocatori sono stati costretti a fermarsi e c’è stato un caso, quello legato a Juventus-Napoli, che ha lasciato dietro di se una lunga scia di polemiche e che ha fatto capire come le problematiche da superare siano potenzialmente enormi.

Enrico Preziosi, in una lunga intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’, non ha nascosto la sua preoccupazione: “Juve-Napoli è stato uno spot mortale per il nostro calcio. Ha minato alcune certezze, aprendo una voragine nella quale siamo sprofondati tutti e dalla quale non sarà facile risalire”.

Nessuna squadra è stata colpita quanto il Genoa. In casa rossoblù è esploso un vero e proprio focolaio, tanto che si è reso necessario il rinvio della sfida con il Torino.

“Ho ancora quindici giocatori positivi, nessuno si è negativizzato, e sono quasi tutti dei titolari – la denuncia di Preziosi – Non so proprio come potremo presentarci a Verona e con l’Inter. La positività di Ibra è durata sedici giorni, se i miei dovessero seguire i suoi tempi di recupero sarebbe un vero disastro. Che faccio? Mando in campo sei primavera? E il valore sportivo della partita quale sarebbe? L‚’ultima disposizione della Lega prevede un solo jolly a fronte di dieci positività per squadra, ma così si rischiano tanti 0 a 3 e noi del Genoa finiamo in B senza passare dal via”.

Il presidente del Genoa è stato critico nei confronti di Aurelio De Laurentiis: “Un momento. Lunedì scorso la sua amica Selvaggia (Lucarelli, nda) mi ha fatto un’intervista a Radio Capital dove ho detto che bisognava capire se l’intervento dell’Asl fosse stato richiesto da qualcuno del Napoli oppure no. Mi rendo conto che le titolazioni devono essere sempre un po’ forti e pruriginose, ma insomma… Il fatto in sé non mi riguarda, peraltro, è materia della procura federale. Resta inteso che mai mi sognerei di far intervenire l’Asl. Da quello che mi raccontano e si sente dire, il Napoli rischia una penalizzazione”.

Preziosi non ha dubbi sul fatto che il Napoli verrà penalizzato per non aver giocato contro la Juventus: “Più che un rischio, è una certezza. Il regolamento tuttavia non va, deve essere rivisto, non ci sono santi”.

Il Coronavirus ha lasciato dietro di sé danni enormi anche nel mondo del calcio.

“Martedì apriremo a un fondo, questo glielo assicuro. La priorità resta la salute degli atleti, ma gli atleti per potersi esprimere hanno bisogno dei campionati e delle coppe. Dell’attività. Sento troppe voci nemiche, leggo interventi indecenti, c’è addirittura chi punta alla sospensione del torneo. Ma quale sospensione? Commenti rozzi, quasi sadici, moralmente al limite. Siamo un’industria che ha subìto contraccolpi finanziari pesantissimi e che non potrà contare a lungo sui ricavi della biglietteria, sugli abbonamenti e sul sostegno di molti sponsor. L’Inter perde tra i 2 e i 3 milioni ad ogni partita interna senza pubblico. Noi dieci, dodici in un anno. Ha letto i bilanci della Roma? E quelli del Milan, oggi? Pensa che l’Inter e la Juve se la passino meglio? Le sofferenze sono pesanti, diffuse e in gran parte giustificate. Il covid ha dato l’ultimo colpo a un mondo in difficoltà. Infantino ha quantificato in oltre 4 miliardi le perdite del calcio europeo, il guaio è che non sappiamo quando si tornerà alla normalità”.

Secondo Preziosi, anche giocatori e procuratori dovrebbero farsi carico della situazione che si è venuta a creare.

“La condivisione della crisi dovrebbe estendersi ai calciatori e ai procuratori. Non è possibile che continuino a pensare che nulla è cambiato, che le pretese economiche restino inalterate. Se i club perdono milioni anche i professionisti che partecipano al gioco, che sono il gioco, devono accettare riduzioni o revisioni dei contratti”.

Secondo il Presidente della Regione Campania, De Luca, il protocollo adottato dalla FIGC è solo un atto privato che non conta nulla: “Un’affermazione molto grave. Il protocollo non è della federcalcio, ma del Cts e del Ministero della Salute, ed è rigidissimo. Noi società abbiamo il dovere di attenerci scrupolosamente a quell’insieme di direttive. Al Genoa abbiamo subito uno shock, il focolaio ci ha destabilizzati, ma garantisco che siamo pronti a lottare per portare a termine la stagione nel modo più regolare possibile. Mi auguro che come me la pensino anche gli altri diciannove presidenti, dobbiamo recuperare sogni e speranze. E giocare per sopravvivere”.
 

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