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Gianni Petrucci duro: "Sono finzioni internazionali"

"Per voi sono regolari tutti questi cambiamenti?" domanda il presidente della Fip.

11-03-2020 17:09

Gianni Petrucci duro: "Sono finzioni internazionali" Fonte: 123RF

“Già ieri ho lanciato l’allarme sulle Coppe Europee, nessuno mi vieta di parlare di tutto. Per voi sono regolari tutti questi cambiamenti? Oggi queste sono finzioni internazionali per cui l’Italia si ferma da per tutto e dà l’esempio, la Roma non si sa…Sono finzioni che devono dimostrare che lo sport è sacro e inviolabile. Non è vero, lo dicevo quando ero al calcio e anche in 14 anni al Coni”.

Lo ha detto in diretta a Tutti convocati su Radio 24 il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci, subito dopo a decisione del direttivo di Eurolega di giocare all’estero le gare di Eurolega e Eurocup che si sarebbero disputate in Italia; su questo tema ha commentato: “Io parlo per il basket, ma sento anche altri. Che regolarità ha? Una squadra che deve giocare in casa non può giocare in casa, però se gioca in casa, gioca a porte chiuse. Situazione insostenibile. Abbiamo un preolimpico a giugno, in contemporanea con gli Europei di calcio. Gli Europei di calcio si comincia già a vociferare…mentre per noi il preolimpico è sacro. Perché non si dice la verità? Lo dico perché non sono più presidente del Coni? No, lo dico perché sono uno che pensa di ragionare”.

Ancora sull’argomento il presidente FIP aggiunge: “Il basket è uno sport di contatto. Come si può pensare che in una nazione in cui si ferma il calcio poi quella nazione può partecipare alle Coppe Europee? Perché? Perché se poi parla Petrucci l’Eurolega si offende? Che si offenda. Io dico quello che penso, siccome me lo posso permettere parlo”. Parlando di calcio e dell’impossibilità di Roma e Inter di giocare contro Siviglia e Getafe in Europa League, Petrucci risponde a Radio 24: “Il castello crolla, ma è più importante la salute del castello. Non è che il sacro soldo deve essere inviolabile. Siamo dirigenti sportivi e padri di famiglia, possibile che non ci si renda conto del pericolo che attraversiamo? Si dice epidemia, ma forse è anche pandemia”.

Ancora, sulla quotidianità dell’attività sportiva delle squadre: “Ci sono grandi difficoltà con l’attività quotidiana degli allenamenti. Le regioni danno certi decreti, altre no. E’ il caos totale, si ferma tutto, non succede nulla. Se la situazione è questa non dipende nè da Petrucci nè da altri dirigenti, se ce lo dicono il governo e gli scienziati, fermiamoci”. Infine il presidente federale torna sulla riunione convocata dal CONI a inizio settimana: “Se c’era unità tra presidenti federali nella riunione dell’altro giorno con Malagò? Noi avevamo già deciso di fermare il campionato, è chiaro che il CONI deve essere centrale, ma noi avevamo già deciso autonomamente il giorno prima. Oggi è una questione di buonsenso, nessuno si deve mettere la penna sul cappello a dire l’ho detto prima. Noi siamo stati antesignani, non lo dico oggi che le Coppe si devono fermare. Inutile seguitare a sospendere giornalmente, giocare in campo neutro o senza pubblico a che serve? A dire che le coppe sono terminate? Complimenti, andiamo avanti così”.

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