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Giusy Barraco e il furto della carrozzina: "Era le mie gambe"

La campionessa di nuoto paralimpico ha subito un furto in casa: i ladri le hanno portato via la carrozzina rimasta lì

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Giusy Barraco si sente privata di una parte di sé, della sua storia e anche offesa, a leggere le parole raccolte dal Corriere della Sera dopo il furto subito dalla campionessa paralimpica di nuoto. A Giusy hanno sottratto la sua carrozzina. “Mi hanno tolto le gambe. Per la seconda volta. La prima è stata la malattia a farlo. Ora invece la colpa è di quei delinquenti che mi sono entrati in casa e mi hanno rubato la carrozzina”, ha detto al Corriere.

Giusy ha primeggiato nel nuoto e ha voluto condividere la sua vicenda umana e sportiva su un palcoscenico, proprio su quella sedia a rotelle su cui ha iniziato a danzare, si è innamorata e sposata, ha viaggiato dentro e fuori dall’Italia. “Per me e tutti coloro che hanno problemi a utilizzare le gambe è uno strumento prezioso. Fa parte di noi, quasi un prolungamento del nostro corpo”.

Giusy Barraco: la lotta contro la malattia

La sua appendice le è stata tolta provocandole rabbia e sconforto: “Su quella carrozzina mi sono sposata, ci ho danzato, la ho usata in teatro. Avermela rubata è come aver compiuto un atto violento su una persona. E pensare che quando ero giovane la rifiutavo, avevo vergogna a usarla”. Giusy ha 41 anni, è nata in Sicilia, dove vive, a Petrosino, in provincia di Trapani. La malattia di Charcot-Marie-Tooth, più semplicemente Cmt, è una neuropatia genetica ereditaria, che colpisce circa una persona ogni 2500. Interessa i nervi del controllo del movimento e sensoriali.

Si è allenata ed è diventata campionessa di nuoto, vincendo anche titoli italiani: “Specialità dorso, mi permette di guardare il cielo. In acqua ho ricominciato a camminare”. Suo marito la segue e la sostiene, in attesa di riuscire a realizzare un altro sogno: diventare mamma.

Il sogno più grande di Giusy Barraco

Gli autori del furto hanno colpito nella casa al mare mentre Giusy si trovava a Firenze per accertarsi se potesse ancora affrontare una maternità, dopo un aborto: “Lì non c’erano cose preziose, hanno rubato solo quella carrozzina. Non capendo quanto possa essere importante. Ma non mi fermerò. Lotterò, come sempre. Perché ho una vita. E non mi arrenderò. Non la darò vinta a questa malattia. Mai”.

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Giusy Barraco e il furto della carrozzina: "Era le mie gambe" Fonte: Facebook

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