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Ripresa Serie A, Gravina: "Niente gare al Nord, stagione ridotta"

Tante ipotesi per il futuro del calcio. Gravina "elimina" il nord e riduce la prossima stagione a cinque mesi.

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Il mondo del calcio si sta interrogando su come e quando ripartire. Le indicazioni della Fifa sono chiare e precise: concludere la stagione in corso a tutti i costi, a rischio di “condizionare” anche la prossima annata calcistica.

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha fatto il punto della situazione ad oggi: “Lavoriamo sul come, non sul quando. Lo dico una volta per tutte: il campionato va portato a termine“, le sue parole rilasciate a La Repubblica.

L’ennesima conferma di come i vertici del calcio di Serie A stiano lavorando per trovare la maniera migliore per arrivare, in un modo o nell’altro, alla conclusione della stagione 2019/20: “No, non c’è una deadline per ripartire. Se ci faranno giocare a inizio giugno, abbiamo le date utili per terminare a fine luglio. Se invece dovremo ripartire a settembre, chiuderemo questo campionato a novembre. Per ritornare in campo a gennaio”.

Insomma, il rischio di “andare lunghi” è alto. Da qui la concreta possibilità che la stagione 2020/21 sia ridotta: “Valutiamo tutte le ipotesi. Una è organizzare le competizioni su anno solare, ma ripeto, serve il coordinamento con tutte le federazioni europee. Altrimenti, dovremo chiudere la stagione a maggio prima dell’Europeo. Il campionato 20/21 si potrebbe disputare in cinque mesi“.

Il numero uno della FIGC, considerati i tanti problemi che sta vivendo il Nord a causa del Covid-19, rivela anche un’altra ipotesi al tavolo: “Giocare a Bergamo, Milano, Brescia o a Cremona sarà molto difficile. Un campionato sotto il Rubicone, senza partite al Nord, è una possibilità”.

Insomma, nonostante il parere contrario di tanti scienziati e virologi, la FIGC è intenzionata a portare a termine la propria missione, ossia non annullare la stagione in corso. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori incontri per arrivare ad una “visione d’intenti unica”. Da ricordare la posizione di alcuni club, decisamente contrari alla ripresa.

Urbano Cairo, presidente del Torino, e Massimo Cellino, patron del Brescia, si sono già espressi in merito, evidenziando le loro enormi perplessità circa la ripresa del campionato. La sensazione è che il confronto tra le parti sarà lungo e complicato.

SPORTAL.IT

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