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Hamilton-Vettel, la prima fila in Brasile è un giallo

L'inglese, già campione del mondo, precede ancora il ferrarista al termine di una sessione piena di contrattempi e polemiche.

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Hamilton-Vettel, la prima fila in Brasile è un giallo Fonte: ANSA

Il terzo Gp consecutivo nel continente americano dopo quelli degli Stati Uniti e del Messico, nonché penultima prova del Mondiale 2018, non cambia la musica: davanti a tutti c’è sempre Lewis Hamilton.

In Brasile, sul circuito di Interlagos, due settimane dopo aver vinto con due gare d’anticipo il quinto titolo della propria carriera il pilota inglese della Mercedes si conferma affamato di pole, in attesa di dimostrare di esserlo anche di vittorie.

Hamilton ha infatti ottenuto la decima pole della stagione, la numero 82 della carriera, al termine però di una sessione di qualifiche molto incerta e non priva di polemiche. Lewis ha fermato il cronometro sul tempo di 1:07.281, mettendo in fila i soliti noti. Nell’ordine, Sebastian Vettel, staccato di soli 93 millesimi, l’altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas, e l’altra Ferrari, guidata da Kimi Raikkonen, al penultimo Gp della carriera con le Rosse. Quinto e sesto tempo per le Red Bull di Daniel Ricciardo e Max Verstappen, ma l’australiano sarà penalizzato di cinque posizioni.

Il miglior tempo di Hamilton è però stato macchiato da una manovra sospettata di irregolarità quando, nel Q2, il campione del mondo, durante il proprio giro lento, avrebbe ostacolato la Ferrari di Raikkonen e la Willams di Sirotkin: dopo una breve verifica, però, i commissari hanno deciso di non penalizzare l’inglese perché il pilota russo stava affrontando il giro di uscita e non quello lanciato. Lo stesso Sirotkin ha poi ammesso di non essere stato danneggiato dal più titolato collega, anche se le immagini hanno dimostrato come il contatto sia stato sfiorato e scongiurato solo dalla prontezza di riflessi del pilota della Williams, costretto a mettere le ruote sull’erba.

Situazione diversa invece per Raikkonen, che era lanciato eccome nel tentativo di migliorare il proprio tempo, ma che, evidentemente, non sarebbe stato ostacolato da Lewis.

Ma non è finita perché pure Vettel ha commesso un errore, non spegnendo il motore al peso e venendo richiamato. Il ferrarista è stato giudicato colpevole di aver violato l’articolo 12.1.1 i. del Codice Sportivo FIA e dell’articolo 29.1. Il tedesco avrebbe dovuto spegnere il motore per essere spinto sulle bilance direttamente dai commissari senza danneggiare l’attrezzatura, ma se l’è cavata con una reprimenda e 25.000 euro di multa, senza penalizzazioni sulla griglia.

La sessione è stata a lungo minacciata dalla pioggia, ma alla fine i nuvoloni neri non si sono scatenati: solo qualche goccia, sufficiente però per mandare nel panico qualche box, ma non quello della Ferrari, dove le gomme soft sono state montate per tempo. La gara si annuncia incertissima al pari del testa a testa per il titolo costruttori: in classifica Ferrari e Mercedes sono divise da 55 punti.

La griglia di partenza (primi dieci)
Lewis Hamilton (Mercedes)
Sebastian Vettel (Ferrari)
Valtteri Bottas (Mercedes)
Kimi Raikkonen (Ferrari)
Max Verstappen (Red Bull)
Marcus Ericsson (Alfa Sauber)
Charles Leclerc (Alfa Sauber)
Romain Grosjean (Haas)
Pierre Gasly (Toro Rosso)
Kevin Magnussen (Haas)
 

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