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Higuain non se la cava: arriva anche il Tapiro

Seconda volta per l'argentino, la prima quando giocava alla Juventus.

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Higuain non se la cava: arriva anche il Tapiro Fonte: 123RF

Gonzalo Higuain riceve il suo secondo Tapiro d’oro dopo l’espulsione e il rigore sbagliato contro la Juventus.

Il calciatore del Milan, intercettato a Milanello (Varese) da Valerio Staffelli, spiega: “E’ successo così… sono una persona con questo carattere”. L’inviato di Striscia chiede: “Cosa è successo realmente quando siete andati negli spogliatoi? Cosa ha fatto Gattuso? L’ha presa a frustate?”. L’argentino risponde: “No, ma sono molto felice che ho ricevuto affetto dai tifosi del Milan, società e compagni. Questo ti rende orgoglioso”. Staffelli punge l’attaccante sulle dichiarazioni di Matteo Salvini – che lo ha definito indegno – dopo la gara Milan-Juventus: “Ma lei è a posto con il permesso di soggiorno?”. Higuain conferma di essere in regola, poi ricorda la prima volta che ha ricevuto il Tapiro: “A Torino, è stato divertente e ho iniziato a fare gol”. Staffelli chiude il servizio con un consiglio: “La prossima volta che fa gol faccia vedere gli addominali anche lei, che questo CR7 non può averli così solo lui”.

Già al termine della gara l’attaccante argentino si era presentato davanti a microfoni e telecamere per scusarsi per l’accaduto: “Chiedo scusa alla squadra al mister e ai tifosi per la reazione che ho avuto. L’arbitro sa cosa gli ho detto, ma penso che a volte dovrebbero capire le emozioni dei giocatori e i momenti della partita: avevo sbagliato il rigore e stavo perdendo, non siamo robot, ma ho sbagliato. Perché ho reagito? Perché prima c’era il fallo di Benatia: l’ammonizione non era giusta, figurarsi il rosso, ma ormai la decisione era presa”.

L’ex attaccante del Napoli non nega di aver vissuto una settimana particolare e forse troppo carica di tensione. L’addio alla Juventus però resta un cruccio: “Giocare da ex è sempre un’emozione particolare, ma mi assumo la responsabilità di quanto è successo. Non deve succedere più, ma purtroppo sono un giocatore emozionale e faccio fatica a contenermi. Tutti sanno quello che ho fatto per la Juventus, quello che ho vinto e che ho dato tutto. La decisione di andare via non è stata mia, ma l’affetto degli ex compagni dopo l’espulsione dimostra che qualcosa ho lasciato”.

Tutto è nato dall’episodio del rigore sbagliato: “Szczesny mi conosce, l’ha parato perché è partito prima. Peccato, ma i rigori li sbaglia chi li calcia”.

SPORTAL.IT

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