Zlatan Ibrahimovic ha scritto un’altra pagina di storia.
L’attaccante svedese mercoledì sera infatti è diventato il primo e giocatore al mondo ad aver preso parte alla Champions League con sette maglie diverse.
Dopo Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e Paris Saint Germain, Ibra ha aggiunto alla lista la sua attuale squadra, il Manchester United.
Il grave infortunio al ginocchio di sette mesi fa è ormai alle spalle, con Mourinho che l’ha buttato in campo al 74′ di Basilea-Manchester United, poi terminata 1-0 per gli svizzeri.
“Quando mi sono fatto male, è stato facile per me dire che sarei tornato, perché era una sfida – aveva raccontato lo svedes a Sky Sports -. Non mi era mai capitato un infortunio grave e tutti dicevano che era finita per me, che ero ormai troppo vecchio per tornare a giocare. Ma tutto questo mi dà ancora più energia, è una sfida con me stesso, vedere cosa sono in grado di fare, fin dove posso spingere il mio corpo. Quando sei in là con gli anni e inizi a pensare quanto ancora ti resta, cominci a esitare. Ma l’infortunio mi ha reso facili le cose perché mi ha dato un obiettivo, tornare in campo. Non uscirò di scena zoppicante ma a modo mio, anche se dovessi camminare sull’acqua”.
Intanto però dopo 10 anni di dominio incontrastato, Zlatan Ibrahimovic non è più considerato il miglior giocatore del suo Paese.
Andreas Granqvist, difensore e capitano della Nazionale che ha determinato l’uscita dai Mondiali dell’Italia, ha vinto il Pallone d’Oro di Svezia a scapito della stella del Manchester United.
“Sono incredibilmente orgoglioso” ha dichiarato l’ex difensore del Genoa, simbolo di una squadra che pur perdendo il suo asso ha raggiunto compattezza e solidità difensiva. Resta da capire ora se Ibrahimovic, a furor di popolo, tornerà a rappresentare il suo Paese a Russia 2018.
SPORTAL.IT
