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Coronavirus, Roberto Burioni: "Il calcio tornerà, dipende da noi"

Roberto Burioni, noto virologo, spiega perché è giusto fermare il calcio e che accadrà a Rugani e Gabbiadini

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Coronavirus, Roberto Burioni: "Il calcio tornerà, dipende da noi" Fonte: ANSA

“Un passo in più nella consapevolezza. Molti hanno vissuto nell’illusione che atleti iper-allenati e iper-controllati potessero, non si sa come, resistere. Ma questo virus contagia tutti. E dico tutti. Giovani, bambini, anziani e pure giocatori di calcio nel pieno della carriera e delle forze. Chiaramente, poi, le conseguenze negli anziani o in chi è debilitato possono essere diverse: io spero che Rugani e Gabbiadini guariscano ed è lecito pensare che sarà così. Il problema, semmai, è che possono aver contagiato altri”. Sono parole che non ammettono interpretazione, quelle pronunciate da Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele e curatore anche della pagina Facebook Medical facts, in un’intervista rilasciata a la Gazzetta dello Sport.

Rugani e Gabbiadini positivi: che accadrà

Su quanto sta accadendo a Daniele Rugani, il primo giocatore di Serie A risultato positivo al tampone, Burioni spiega: “Andiamo per ordine: Rugani si è infettato da poco e, come detto, serve tempo. Ma tutti, da Agnelli a Dybala devono stare rigorosamente isolati. Devono controllare se hanno la febbre un paio di volte al giorno. Devono verificare se hanno anche il più minimo sintomo, sopratutto respiratorio. In quei casi, e solo in quei casi, col famoso tampone si va a vedere se nella gola è presente in qualche forma il virus”.

Che cosa accadrà, dunque? “Le regole per Rugani, ma anche per Gabbiadini, sono note e ferree. Starà isolato, senza contatti col mondo, monitorando l’eventuale febbre, fino a quando non sarà negativa – aggiunge Burioni – la presenza del virus sulle secrezioni respiratorie. Diciamo due settimane minimo, ma l’infezione varia di persona in persona”.

Lo stop del campionato di Serie A

Da tifoso della Lazio e attento conoscitore delle cose calcistiche, secondo lo scienziato il tempo dovrà fermarsi ad oggi: “Spero proprio che il 2020-21 sia una stagione bella dall’inizio, ma non escludo che in qualche modo si completi anche questa: non possiamo fare previsioni, sappiamo troppo poco di questo virus. Ogni decisione passa solo dagli sviluppi della pandemia nel mondo. Mi concentro su quella, non sul calcio giocato che può attendere. Niente sfottò ai cugini romanisti, niente bandiere: il momento è troppo serio, il nemico è comune e forte”.

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