Andrea Fortunato aveva solo 24 anni quando la sua vita fu spezzata dalla leucemia, generando commozione e tristezza in tutto il mondo del calcio. Era il 1995 e da allora la Juventus – l’ultima squadra della sua carriera – e i tifosi di ogni colore non lo hanno mai dimenticato, anche grazie all’assegnazione del Premio Andrea Fortunato, l’ultimo dei quali è stato assegnato al presidente del Torino Urbano Cairo. Ora tocca a Castellabate, il piccolo comune del Cilento in cui il calciatore nacque nel 1971, omaggiare Fortunato intitolandogli una via. Non una strada come le altre, ma quella che porta al Museo del Calcio, luogo che già porta il nome del terzino bianconero e che raccoglie centinaia di cimeli sportivi. La cerimonia di intitolazione della via a Fortunato è in programma il 28 gennaio.
L’INPUT. A suggerire l’iniziativa all’amministrazione comunale di Castellabate – cittadina divenuta famosa grazie al film “Benvenuti al Sud”, che vi è ambientato – è stata la Fondazione Polito, ente che gestisce il Museo del Calcio e che lavora per la diffusione del Passaporto Ematico, ovvero dell’inserimento delle analisi del sangue come obbligatorie per i giovani calciatori che vogliano ottenere l’idoneità sportiva.