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Inter: attacco da record, ma scatta un allarme per Inzaghi

Solo nel 1960 i nerazzurri avevano segnato di più in campionato dopo quattro giornate, ma Inzaghi perde qualche pezzo causa infortuni in vista delle prossime partite contro Fiorentina, Atalanta e Shakhtar Donetsk.

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Riscoprirsi più forte in attacco dopo aver ceduto il proprio bomber da oltre 30 reti a stagione.

I paradossi del calcio fanno sorridere l’Inter, che dopo quattro partite di campionato può già vantare per distacco l’attacco più prolifico della Serie A, con ben 15 gol realizzati. Dieci di questi sono stati messi a segno nelle due gare casalinghe contro Genoa e Bologna, ma anche lontano da San Siro la squadra di Simone Inzaghi può vantare una media-gol ragguardevole superiore ai due gol a partita, dopo i tre realizzati contro Verona e i due alla Sampdoria nell’unica gara di campionato finora pareggiata dai campioni d’Italia.

Si tratta del miglior score nella storia della Serie A con i tre punti a vittoria, eguagliato il bottino del Napoli nel 2018.

La cifra rappresenta però qualcosa di molto significativo anche per la storia dell’Inter, se è vero che solo nel 1960-’61 i nerazzurri hanno saputo fare meglio dopo quattro giornate, con 18 gol realizzati. 

Allargando il raggio, l’Inter è andata a secco solo nella prima partita del girone di Champions League contro il Real Madrid, quando però difensori, centrocampisti e attaccanti della rosa di Simone Inzaghi non hanno saputo sfruttare nessuna delle tante occasioni create.

Insomma, il gioco scorre e il tecnico piacentino sembra aver già trovato gli antidoti per non accusare la partenza di Lukaku. Merito del nuovo ruolo di Lautaro Martinez, che cerca maggiormente la profondità grazie alle diverse caratteristiche di Edin Dzeko rispetto al centravanti belga, fermo restando che anche l’ex Roma sta riuscendo a garantire un buon numero di gol. Si aggiunga la doppietta di Joaquin Correa al Verona, il contributo dei centrocampisti e quello dei difensori in situazioni di gioco differenti (Skriniar nel gioco aereo, Dimarco sui calci piazzati) e il gioco è fatto, aspettando ancora il pieno inserimento di Hakan Calhanoglu.

Inzaghi può quindi essere ottimista pensando ai prossimi, delicati impegni, la trasferta di Firenze in campionato e quella delicatissima in Champions contro lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi, potenzialmente quasi decisiva per le sorti del girone, inframmezzate dal match interno di campionato contro l’Atalanta.

L’unica preoccupazione per l’ex allenatore della Lazio viene dal fronte infortuni. Correa è infatti in dubbio per la gara contro la Fiorentina dopo l’infortunio subito contro il Bologna: l’argentino non ha subito alcuna frattura dopo il duro fallo subito da De Silvestri che l’ha costretto a uscire già nel primo tempo alla prima da titolare con l’Inter, dopo meno di 30 minuti.

Gli esami a cui è stato sottoposto all’Humanitas hanno escluso complicazioni, evidenziando solo una forte contusione, ma la sua presenza in campo al “Franchi” è in forte dubbio, così come quella di Arturo Vidal, uscito per un affaticamento muscolare alla coscia destra. Anche l’ex juventino dovrebbe saltare la gara contro la Fiorentina. Inzaghi mastica amaro: la macchina da gol ha bisogno di tutti gli effettivi per continuare a essere pdouttiva…

Inter: attacco da record, ma scatta un allarme per Inzaghi Fonte: Getty Images

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