Dopo una buonissima prima stagione in nerazzurro, Antonio Conte sta avendo qualche difficoltà di troppo nel suo secondo anno alla guida dell’Inter. Il tecnico ha approfittato della pausa per gli impegni delle nazionali, per fare il punto della situazione.
“Sono un martello, ma solo così si cresce. Senza una cultura della vittoria non si può mai arrivare ai successi, ma questa arriva attraverso il lavoro, l’organizzazione. Quando un giorno andrò via, di una cosa sono certo: l’Inter che lascerò sarà migliore di quella che ho trovato, sotto tutti i punti di vista. Come è sempre successo in ogni società dove sono stato”, le sue parole alla Gazzetta dello Sport.
Un obiettivo importante per Antonio Conte. Per perseguirlo, dovrà migliorare la sua Inter che, in questa stagione, non sembra aver cominciato con il piede giusto. l’Inter ha vinto soltanto una delle ultime otto partite disputate tra Serie A e Champions League.
“L’immagine dell’Inter da parte degli avversari è cambiata, e questo significa che abbiamo fatto bene. Ma anche che le partite contro di noi vengono preparate diversamente: giocano tutti alla morte e con la massima concentrazione. Questo campionato è più difficile rispetto a quello scorso“.
Oltre a far bene in campionato, l’Inter vuole conquistare risultati importanti anche in Champions League. In Europa, Antonio Conte sta fronteggiando diverse difficoltà. Una su tutte, la classifica che vede i nerazzurri con due soli punti (ultima posizione).
“Serve un’impresa per passare il turno, ma abbiamo dimostrato nelle tre partite giocate, nonostante i risultati non ci hanno sorriso, di poterci stare. E faremo di tutto per restarci”, commenta il condottiero nerazzurro
Spazio anche per una battuta su Eriksen, al centro di mille voci. Il danese non sembra ancora essere entrato nei meccanismi di gioco nerazzurri e continua a vivere un 2020 a fasi alterne: “Tutte le scelte che faccio sono sempre e solo per il bene dell’Inter non per quello del singolo giocatore”. Addio a gennaio?
