E’ un periodo nerissimo in casa Inter.
Sembra passato tantissimo tempo dall’ultima spumeggiante vittoria casalinga contro il Chievo per 5-0 dello scorso 3 dicembre: da lì in poi nessuna vittoria, 6 pareggi e 3 sconfitte se consideriamo tutte le competizioni.
Un ruolino tutt’altro che positivo per la banda di Spalletti che non succedeva dal 2012 quando sulla panchina nerazzurra ci furono ben 3 allenatori in un anno: Gasperini, Ranieri e Stramaccioni.
E la crisi dell’Inter è confermata anche dai numeri, in particolare ds quelli che fotografano il reparto offensivo: sono solo 4 le reti segnati nelle ultime 9 gare tra campionato e Coppa Italia.
Davvero troppo poco per una squadra che riesce comunque a difendere bene il campo. Lo specchio del periodo difficile dei nerazzurri è rappresentato dal momento negativo che stanno vivendo Icardi, Perisic e Candreva che sono lontani parenti di quelli visti nella prima parte di stagione.
L’ennesimo passo falso, questa volta sul campo della Spal, ha innervosito anche Luciano Spalletti che nel finale di gara è apparso molto turbato: “Quando si prende gol così ti dispiace, ti rimane un po’ di amaro in bocca. Ma non cambia niente: dobbiamo continuare a lavorare per fare meglio. Preoccupato di questo trend? Anche quando vincevamo c’erano questi momenti di vuoto nei quali non riuscivamo a sviluppare le nostre qualità individuali e collettive e cominciavamo a perdere palloni banali. Non riusciamo a trovare una continuità di comportamento, un equilibrio. Dopo il vantaggio, oggi, potevamo andare sul 2 a 0 in più di un’occasione. Non l’abbiamo trovato e da quel momento abbiamo cominciato a sbagliare, a gestire peggio la palla e a farci sovrastare dall’impatto fisico dei nostri avversari. Sono cominciate a venire meno le nostre sicurezze”, le sue parole a Premium Sport.
“Icardi slegato dal resto del gruppo? È un cavallo di battaglia di voi giornalisti, quindi è meglio che ne parlate tra di voi perché per me non è così. Aperture da Parigi per Pastore? Altro argomento che riguarda voi: dal mio punto di vista la squadra con cui ho cominciato può portarci in fondo agli obiettivi che ci siamo prefissati. Ma, al di là di questo, è la lotta che ci manca, che ci è mancata oggi, non la qualità. Il calciatore singolo può darti un po’ di entusiasmo all’inizio, e Pastore indubbiamente è un buon giocatore, ma è il comportamento collettivo che fa la differenza” ha concluso Spalletti.
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