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Inter, la sentenza di Christian Vieri sul ruolo di Antonio Conte

L'ex bomber nerazzurro dice la sua sulla polemica che coinvolge Antonio Conte: "Non riesce sempre a cambiare in corsa".

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Continuano a far discutere le polemiche legate all’uscita dalla Champions League dell’Inter e, più in generale, al presente e al futuro di Antonio Conte. Sul tema è intervenuto, nel corso di una lunga intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, Christian Vieri, che non ha risparmiato una stoccata al tecnico salentino: “Conte nervoso? Lui è questo: punto. Non l’ho mai visto un giorno tranquillo, sia che vinca 5-0 sia che perda 3-0”.

Piano B? Quando le cose non vanno bene, un allenatore deve essere bravo a cambiare in corsa – ha aggiunto Bobo -. Da quello che si vede, Conte non lo fa sempre. Io vorrei vedere Eriksen di più, credo darebbe una grande mano, però è l’allenatore che vede i giocatori tutti i giorni: noi possiamo dire solo quello che vediamo da fuori”.

Per Vieri, però, la stagione non è affatto perduta nonostante l’addio all’Europa: “L’Inter ha più fame della Juve, tanto più adesso che l’uscita dalla Champions, purtroppo, le lascia solo un obiettivo: darà tutto quello che ha per vincere lo scudetto. Conte ha una squadra fortissima: giocando una volta alla settimana ha tutto per riuscirci. Perché ha giocatori di livello superiore e perché è sempre stato nel suo DNA”.

L’ex bomber, in ogni caso, non ha parlato soltanto di Inter. Vieri si è infatti espresso anche sul Milan capolista: “Dicevano che senza Ibra avrebbe fatto fatica? E invece no. Ha dimostrato di essere solido, che c’è grande voglia di lottare insieme, di fare sacrifici, soprattutto di vincere. Stanno bene fisicamente e mentalmente, con e senza Ibra: e infatti ne hanno vinte tante, anche in sua assenza. Ma fra poco il leone rientra. E il leone ha fame, come dice lui”.

Un pensiero anche sulla Juventus: “Non sono stupito dalla partita di Barcellona. La Juve può vincere contro chiunque: perché ha grandi giocatori e ha Cristiano Ronaldo. Con lui, non ci sono limiti. Ha giocato alcune partite senza di lui e non ha vinto: questo è un limite. Ma dove sta la sorpresa? Il Barcellona non è Messi dipendente? E se non gioca Lukaku, l’Inter non lo sente?”.

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