“L’Inter è la mia famiglia, riportatemi a casa”.
Parole firmate da Fredy Guarin, vecchia conoscenza dei tifosi nerazzurri che dal gennaio del 2016 si è trasferito in Cina per vestire la maglia dello Shanghai Greenland Shenhua.
Il 31enne colombiano ha un contratto milionario in essere con il club cinese ma tornerebbe volentieri a Milano e lancia un appello diretto ad Ausilio, ds dell’Inter: “L’ingaggio non è un problema, accetterei anche un 1/5 dello stipendio attuale”.
Parole chiare che mostrano tutto il suo amore per il club nerazzurro: “Ne parlai con Ausilio l’anno scorso, nell’estate dell’addio di Mancini. C’era De Boer e parecchia confusione, ma volevo tornare. Purtroppo le condizioni economiche lo impedirono”.
Guarin però alla Gazzetta dello Sport non giudica in maniera negativa l’esperienza con la maglia dello Shanghai Shenhua: “Un’esperienza che comunque mi rende felice, il club punta su di me e le prospettive sono importanti. Ho ancora due anni di contratto, la citta è molto bella e mi sento importante. Ci siamo qualificati per la Champions League asiatica e conquistato la Coppa di Cina. Mi manca tanto l’Italia e la nostalgia c’è, ma va bene cosi. Mi creda. Nessun pentimento? Non mi pento di nulla, la considero coma un’avventura per il mio futuro. Anche se l’Inter è sempre nel mio cuore, per me è una famiglia alla quale resto legatissimo”.
Il colombiano, che fu anche ad un passo dal vestire la maglia della Juventus nel famoso scambio che coinvolgeva anche Mirko Vucinic, poi commenta l’attuale situazione critica dei nerazzurri che vincono dai primi giorni di dicembre: “Sono deluso dagli ultimi risultati, come tutti i tifosi. Ma resto fiducioso per la Champions: credo che questa possa essere una stagione diversa dalle ultime, quella della svolta”.
Infine Guarin torna a parlare proprio di quello scambio mancato per poco con la Juventus: “Ma io volevo rimanere, fu Mazzarri a spingere: puntava su Vucinic ed era pronto a fare a meno di me. La Juventus mi voleva già quando arrivai in Italia (gennaio 2012, ndr), ma avevo fatto la mia scelta. Poi sa, se l’allenatore ti dice chiaramente di andare via inevitabile a quel punto fare valutazioni differenti”.
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