L’addio a sorpresa del coordinatore sportivo Walter Sabatini ha scatenato i dubbi sul futuro dell’Inter a guida Suning. Il divorzio è arrivato dopo mesi di incomprensioni e sessioni di mercato deludenti, causate dalla politica di austerity e autofinanziamento imposto dalla proprietà cinese.
Secondo le indiscrezioni del Corriere della Sera, il gruppo sarebbe pronto a disimpegnarsi e vendere il club se si presentasse un investitore con 600 milioni di euro. La permanenza di Luciano Spalletti sarebbe invece legata alla qualificazione alla prossima Champions League, mentre in estate non sono previsti colpi importanti e grossi investimenti, a parte gli acquisti quasi annunciati di De Vrij e Lautaro Martinez e il possibile riscatto di Cancelo (più difficile Rafinha). L’unica cosa che potrebbe movimentare la sessione è la partenza di Mauro Icardi.
In un comunicato l’azienda ha smentito le indiscrezioni sulla cessione del club tramite la piattaforma Sina Sports: “Per quanto riguarda le cosiddette ‘storie’ riferite da canali d’informazione stranieri, non le teniamo nemmeno in considerazione. La nostra attenzione è focalizzata solo sul campionato”.
L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti a Telelombardia ha commentato così l’addio di Walter Sabatini: “Non so molto della vicenda Sabatini, ho letto sul giornale. Era un valore aggiunto per esperienza ma avrà avuto le sue ragioni e la società sarà d’accordo. Suning avrà la forza di andare avanti ugualmente anche se sarà impoverita dalla sua assenza”.
L’ex patron nerazzurro esclude un ritorno in società: “No in questo momento non ci penso e credo che gli azionisti che sono lì hanno forza e valore per portare bene avanti le loro cose. Suning in difficoltà? Credo che si possa stare tranquilli. Sono cose che capitano in società nonostante sia un dispiacere”.
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