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Israele, rischio boicottaggio: Uefa sotto pressione, il ruolo di Al Khelaifi. Il possibile scenario per l’Italia di Gattuso

Dopo l'attacco condotto dal governo israeliano a Doha contro i vertici di Hamas, il Qatar è uscito allo scoperto: perché la sua posizione può condizionare Ceferin

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Israele fuori dal calcio europeo come la Russia? La decisione potrebbe essere presa a breve, visto che è scattato il pressing asfissiante del Qatar alla Uefa in seguito all’attacco sferrato a Doha da Netanyahu con l’obiettivo di colpire Hamas. Stessa sorte potrebbe toccare anche alla nazionale, impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali 2026 proprio nel girone dell’Italia.

Caso Israele, la richiesta del Qatar alla Uefa

Come riferisce TuttoSport, il caso Israele è sempre più all’ordine del giorno anche in ambito sportivo. Dopo la presa di posizione della Spagna, che ha minacciato di ritirare la nazionale dal Mondiale in caso di partecipazione della selezione allenata da Ran Ben Shimon, il Qatar è uscito allo scoperto dopo che ha definito “vile” il raid a Doha contro i vertici di Hamas.

La richiesta è di escludere le squadre israeliane dal calcio europeo proprio come già successo per la Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Il ruolo di Al Khelaifi e i rapporti con Ceferin

Il ruolo e il peso specifico del Qatar non sono affatto da sottovalutare, come testimoniano anche i Mondiali che si sono disputati nel 2022. Tra sponsorizzazioni e diritti tv, il Paese è anche tra i principali finanziatori della Uefa, per cui il suo parere è tenuto molto in considerazione a Nyon. Non è finita qui: il presidente del PSG, il qatariota Nasser Al Khelaifi, è anche tra le figure più vicine ad Aleksander Ceferin, oltre a essere numero uno dell’Eca, l’associazione dei club un tempo presieduta da Andrea Agnelli.

Proprio Al Khelaifi si rivelò alleato fidato del presidente Uefa quando l’ex Juventus combatteva per il progetto Superlega: ciò, a dimostrazione di quanto sia profondo il legame tra i due. L’Eca appoggia l’esclusione di Israele e gli occhi sono tutti puntati sul Comitato Esecutivo della Uefa che si riunirà domani, martedì 23 settembre. L’eventuale espulsione di Israele delle competizioni dovrebbe comunque essere successivamente ratificata dalla Fifa.

Israele fuori: cosa cambierebbe per l’Italia

Partiamo dai club. Israele ha una sola squadra qualificata alle coppe: il Maccabi Tel Aviv, che disputa l’Europa League e figura tra le avversarie del Bologna. L’incontro tra le due compagini è in programma giovedì 29 gennaio in campo neutro in occasione dell’ultima giornata della fase campionato: l’eventuale esclusione dalla rassegna comporterebbe una partita in meno e anche la cancellazione dei punti totalizzati (l’esordio del Maccabi è in programma giovedì in Grecia contro il Paok Salonicco in una gara ad alto rischio).

Stesso discorso vale anche per la nazionale, anche se – va sottolineato – la Fifa non sembra affatto propensa a far fuori Israele. Avendo vinto 5-4 l’Italia non otterrebbe punti indietro, ma l’assenza di Israele di fatto garantirebbe agli azzurri la partecipazione ai playoff Mondiali, dal momento che Estonia e Moldavia sono dietro di 6 e 9 lunghezze nel gruppo I dominato dalla Norvegia.

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