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Italia in lacrime, siamo fuori dai Mondiali dopo 60 anni

Gli Azzurri non vanno oltre lo 0-0 contro la Svezia a San Siro.

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Italia in lacrime, siamo fuori dai Mondiali dopo 60 anni Fonte: 123RF

L’Italia non si qualifica ai Mondiali di calcio per la prima volta dopo 60 anni. Il disastro della gestione Ventura si completa a Milano: gli Azzurri in un Meazza esaurito non vanno oltre lo 0-0 contro la Svezia, che vola a Russia 2018 in virtù dell’1-0 dell’andata a Solna. Al triplice fischio lacrime e disperazione in campo per una debacle storica, un’onta che resterà per sempre nella storia del movimento calcistico del Bel paese.

La partita

San Siro gremito, atmosfera da cuore in gola con 72mila spettatori, fischi all’inno svedese e a Ventura. Il ct per la partita del destino si aggrappa a due giocatori mai schierati in precedenza, Jorginho e Gabbiadini, e si affida al 3-5-2.

Avvio contrassegnato dalle polemiche. Gli Azzurri si lamentano per un rigore non concesso a Parolo, la Svezia protesta per un fallo di mano in area di Darmian e successivamente per un colpo di braccio di Barzagli: c’erano tre penalty, ma l’arbitro Lahoz lascia correre.

L’Italia fa la partita ma fatica a entrare in area e a rendersi pericolosa. Uno dei più brillanti è Jorginho, che al 27′ avvia l’azione che porta Candreva al primo vero tiro in porta: l’interista è però impreciso.

La Svezia perde dopo il quarto d’ora Johansson per un infortunio alla caviglia, dentro Svensson, mentre gli Azzurri tremano quando poco dopo anche Bonucci lamenta un problema fisico: il capitano del Milan zoppica per alcuni minuti ma stringe i denti e resta in campo.

I nostri crescono nel finale di tempo e collezionano quattro nitide occasioni in serie: al 40′ Granqvist salva sulla linea il tiro di Immobile, poi Parolo, Florenzi e Bonucci fanno venire i brividi ad Olsen, ma mancano di precisione.

Ripresa, Darmian spreca una grande chance in avvio su assist di Candreva, poi al 53′ è Florenzi a sfiorare l’1-0 con un destro al volo di pochissimo a lato.

La partita non si sblocca, l’Italia attacca confusamente e gli svedesi spezzettano il ritmo con tante interruzioni, la tensione sale. I cambi di Ventura tardano ad arrivare, e il Meazza borbotta.

Alla fine il ct si decide: al 63′ dentro Belotti per Gabbiadini e El Shaarawy per Darmian.

Concitazione alle stelle, Azzurri all’arma bianca: Immobile al 64′ spedisce a lato un cross di Candreva, al 66′ Lustig rischia l’autogol colpendo involontariamente la propria traversa con un colpo di testa.

Ma nonostante gli attaccanti in più le idee restano poche, l’Italia ci prova solo dalla distanza e anche San Siro si ammutolisce. La carta della disperazione di Ventura si chiama Federico Bernardeschi, dentro per Candreva. L’Italia inevitabilmente si sbilancia e si espone al contropiede avversario.

Minuti d’angoscia nel finale, il pubblico di San Siro canta l’inno per farsi coraggio ma le speranze si assottigliano in campo. Parolo all’83’ impegna Olsen, Belotti poco dopo spedisce sul fondo.

Ultimi orgogliosi colpi di coda azzurri: all’87’ Olsen con una grande parata nega il gol ad El Shaarawy, un minuto dopo Parolo non trova la porta. Nel recupero gli azzurri protestano per un presunto tocco di mano nell’area scandinava. Nel corner finale in attacco anche Buffon, ma l’azione sfuma anche questa volta.

E’ finita, siamo fuori per la prima volta dal 1958.

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