Nello stadio in cui, due anni fa, conquistò uno degli scudetti più emozionanti della propria storia recente, grazie al 3-2 sull’Inter, la Juventus incappa nella quarta sconfitta in campionato, pesante per le dimensioni del risultato e per l’andamento della partita.
Avanti di due gol in casa del Milan a mezzora dalla fine i bianconeri si sono letteralmente sciolti subendo quattro reti in meno di un quarto d’ora. Le conseguenze sulla classifica sono minime, visto che la Lazio sconfitta a Lecce resta distante sette punti dopo la sconfitta di Lecce, ma alla vigilia della gara contro l’Atalanta Maurizio Sarri avrebbe voluto altre risposte dalla squadra.
O almeno le avrebbe volute per più tempo, visto che l’ex allenatore del Napoli, che ha commentato la gara di San Siro ai microfoni di ‘Dazn’, è molto soddisfatto per quanto visto nella prima ora prima del “blackout” che, secondo il tecnico, ha una spiegazione ben precisa: “Oggi abbiamo fatto 60 minuti di livello mondiale. Eravamo in controllo, poi siamo andati in blackout totale per quindici minuti. È successo anche ad altre squadre, ci sono momenti difficili con allenamenti ad alte temperature”.
“Fare processi adesso ci potrebbe far perdere tutti quanto abbiamo conquistato – ha proseguito Sarri – Un paragone con le altre sconfitte? Rispetto a Verona e Napoli le motivazioni non sono le stesse. Ripartiamo da un ottimo calcio visto per 60 minuti, dispiace perché fino al rigore non avevamo concesso molto. Le assenze? Quando ci sono questi momenti si possono anche avere anche tutti a disposizione, le assenze non sono le motivazioni”.
“Non penso che la gara della Lazio abbia inciso, anche perché il blackout è arrivato dopo il rigore” la conclusione riguardante il possibile rilassamento dopo aver appreso del ko della squadra di Inzaghi.
Passa quindi in secondo piano la buona prova di Rabiot: “Si sta integrando nel gruppo, ha fatto fatica, ora sta facendo bene”.
