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L'addio a Paolo Rossi: esequie a Vicenza, camera ardente al Menti

I funerali nella città che lo ha amato e lanciato nel calcio vero: anni fantastici e importanti quelli di Rossi a Vicenza e che lo ha sempre rispettato

11-12-2020 10:32

Paolo Rossi sta facendo ritorno nella sua Vicenza, la città che l’ha accolto con affetto, l’ha capito e adorato, conferendogli anche la cittadinanza onoraria, tanto era il tributo ricevuto dal Pablito del calcio. Sabato mattina, come spiegato dalla moglie Federica Cappelletti, nel Duomo di Vicenza si saluterà in forma privata l’uomo e il campione, l’eroe dei Mondiali di Enzo Bearzot e di Sandro Pertini. Il feretro ha lasciato la camera ardente dell’ospedale Le Scotte di Siena. Fiori bianchi con lui: alle 15 a Vicenza, nella sua Vicenza, verrà aperta la camera ardente allo stadio Menti.

Nella sua città di origine, Prato, è stato il sindaco, Matteo Biffoni, a sollecitare i suoi concittadini “a ricordare Paolo Rossi mettendo sui propri balconi e alle proprie finestre una bandiera italiana, esattamente come in quella splendida estate”. A Prato, Paolo Rossi era nato il 23 settembre 1956 e il Comune ha proclamato il lutto cittadino per sabato, giorno delle esequie del campione del mondo di Spagna ’82. Lo stadio porterà il suo nome, come avvenuto a Napoli per Diego Armando Maradona.

Paolo Rossi: la chat dei campioni del mondo ’82

I suoi compagni, quei ragazzi dell’82, sono rimasti soli e sgomenti: l’addio di Pablito non è contemplato, come per nessuno degli ewroi di quegli anni spensierati e di rivalsa. In quella chat, di cui ha parlato al Corriere Spillo Altobelli, c’era anche quello spirito, quell’entusiasmo: “Era fine agosto, inizio settembre – racconta Alessandro Altobelli. – Noi abbiamo una chat, si chiama “Campioni del Mondo 1982”. Battute, scherzi, ricordi. Ci siamo tutti. Ma Paolo era fra i più attivi, mandava foto dei figli, parlava di tutto, calcio, famiglia, attualità, politica. Poi, tre mesi fa, più nulla. Abbiamo chiesto alla moglie, ci ha spiegato la situazione. Fino all’ultimo secondo abbiamo fatto il tifo per lui, incitandolo, facendogli forza, perché anche se sono passati quasi quarant’anni quella squadra è ancora una squadra. E Paolo era il migliore di tutti noi, non solo sul campo: mai visto rifiutare un autografo, una fotografia. Questa gente è venuta qua apposta per noi, ci diceva, non la possiamo deludere”.

“Perché lo regalava a tutti, quel sorriso, anche ai più giovani, facendoli sentire importanti”, ha detto Beppe Bergomi, all’epoca un ragazzino. “Ma lui era esattamente questo, un leader silenzioso, efficace, mai plateale, straordinario sia come centravanti sia soprattutto come persona” ha spiegato Dino Zoff, il capitano emozionato e provato: “Ho perso un amico”.

Altri hanno ridotto a un post e a un saluto: “Ci hai portato sul tetto del mondo. Maledetto 2020. Ciao Amico Mio”, il messaggio di Bruno Conti. Giancarlo Antognoni lo ha ricordato così: “Noi ragazzi dell’82, sempre insieme in tutti questi anni. Ciao amico”.

Fulvio Collovati lo ha ringraziato, ancora una volta: “Se sono campione del mondo lo devo a lui. Se ne va una parte della mia vita”. Mentre Franco Causio lo ha abbbracciato con il suo compagno e amico, scomparso troppo presto, Gaetano Scirea: “Sei andato a raggiungere Bearzot e Scirea, oltre a Cesare Maldini. Addio, fratello”. Intenso il ricordo di Ciccio Graziani: “Per me non è stato un collega, per me è stato un fratello. Merita il lutto nazionale”. Una testimonianza personale anche quella di Claudio Gentile: “Eri un ragazzo fantastico”.

L’amicizia speciale tra Paolo Rossi e Cabrini e Tardelli

Commovente anche il tributo di Antonio Cabrini e Marco Tardelli, ai quali era legatissimo. “Tu per sempre con me, fratelli si diventa. Riposa in pace”, ha scritto sui social il primo, che in quell’indimenticabile mese spagnolo fu compagno di stanza di Rossi.

Più privato il ricordo di Tardelli, che lo ha frequentato sempre con affetto, ricordando Francesco De Gregori: “Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai”. Proprio uno scatto li ritraevano, poco più di un anno fa su Instagram con Myrta Merlino e Federica Cappelletti a un suo concerto. Eterni ragazzi, eroi per sempre.

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