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La classifica senza errori arbitrali: diciottesima giornata

Il nuovo anno comincia sotto il segno delle polemiche: gravi le sviste di Irrati a Marassi in occasione del match tra il Genoa e il Sassuolo.

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La classifica senza errori arbitrali: diciottesima giornata Fonte: Ansa

Il 2019 si era chiuso con un doppio turno privo di sviste determinanti di marca arbitrale, quello nuovo segna il ritorno – per nulla sospirato – degli errori dei fischietti. Alcuni gravi, altri un po’ meno. Parecchia carne al fuoco, comunque, nel diciottesimo turno di serie A, il penultimo del girone d’andata.

Le big – Nessun problema per le prime della classe. La Juve surclassa il Cagliari, l’Inter passa piuttosto agevolmente a Napoli, la Lazio piega in extremis il Brescia. Proprio la gara dei biancocelesti è quella che registra il maggior numero di polemiche per la direzione di Manganiello. Corretta la decisione di espellere Cistana in occasione del fallo da rigore su Caicedo al 38′ (il difensore è ultimo uomo e si disinteressa del pallone), inspiegabile invece il giallo a Tonali pochi minuti dopo in seguito a un fallo subito. In generale, comunque, peccati veniali che non possono far considerare viziato il match sul campo delle Rondinelle.

Dolenze romane – Si lamenta molto la Roma per l’arbitraggio di Di Bello contro il Torino. A scatenare le proteste, anzitutto, il primo gol dei granata segnato 33 secondi oltre il minuto di recupero indicato per il primo tempo. Proteste fuori luogo: il gioco, infatti, rimane fermo per quasi un minuto proprio al 45′. E in ogni caso non si può fermare un giocatore entrato in area e in procinto di tirare. Ingiustificate anche le lamentele per il mancato secondo giallo a Izzo, al minuto 74: il fallo di mano, infatti, non interrompe un’azione potenzialmente pericolosa. Poche storie, infine, sul rigore concesso al Toro: Smalling tocca la sfera con la mano, dopo un movimento scomposto.

Il Milan – Qualche polemica anche a San Siro per la direzione di Massa. A protestare è soprattutto la Sampdoria, che si vede annullare un gol in avvio di secondo tempo per fuorigioco millimetrico di Jankto. La decisione è corretta: sia l’autore della rete che Gabbiadini sono in offside, seppur millimetrico. In precedenza, proteste rossonere per un contatto in area, protagonista Theo Hernandez: nulla di rilevante.

Disastro Irrati – Tutta un’altra musica a Marassi, dove per Genoa-Sassuolo va in scena un poco edificante show, protagonisti l’arbitro Irrati e l’uomo Var Di Paolo. Primo errore grave al 27′: concesso rigore al Genoa per presunto contatto tra Sanabria e Obiang. L’attaccante del Genoa è già in caduta, la gamba dell’avversario ben lontana: perché il Var non ha invitato l’arbitro alla on field review? Annullato, poi, un gol al Sassuolo al 30′ della ripresa: tocco di mano di Djuricic sulla respinta di Criscito, ravvisato proprio dal Var. In questo caso l’interpretazione è corretta, semmai è il concetto della regola che è cervellotico: ogni tocco di mano che porti a un gol, porta automaticamente all’annullamento dello stesso. Perché? Ultime polemiche: il Genoa segna allo scadere con Pandev, ma l’azione è viziata in partenza da un contatto forse falloso di Criscito su Berardi. Perché Di Paolo non invita Irrati a rivedere con calma il tutto?

La classifica senza errori arbitrali – Ecco, dunque, la classifica dopo 18 turni al netto degli errori arbitrali: Inter 47; Juventus 39; Lazio, Roma 35; Atalanta 34; Napoli 32; Bologna, Torino 26; Cagliari, Parma 25; Verona 23; Milan, Fiorentina, Sassuolo 20; Lecce 19; Udinese 18; Sampdoria 16; Brescia 12; Spal 10; Genoa 9.

La classifica reale – Ed ecco invece la graduatoria “vera”, quella con i punti conquistati sul campo (e con gli errori arbitrali). Tra parentesi sono segnati proprio i punti in più o in meno accumulati da ciascuna squadra: Inter 45 (-2), Juventus 45 (+6); Lazio 39 (+4); Roma 35; Atalanta 34; Cagliari 29 (+4); Parma 25; Napoli 24 (-8), Torino 24 (-2); Bologna 23 (-3); Verona 22 (-1), Milan 22 (+2); Udinese 21 (+3); Sassuolo 19 (-1); Fiorentina 18 (-2); Sampdoria 16; Lecce 15 (-4); Brescia 14 (+2), Genoa 14 (+5); Spal 12 (+2).

IL REGOLAMENTO – Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc. 

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