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La classifica senza errori arbitrali: nona giornata

Inter in fuga grazie (si fa per dire) agli errori di Chiffi nel match contro il Parma: i punti di vantaggio sulla Juventus salgono a tre.

29-10-2019 11:00

La classifica senza errori arbitrali: nona giornata Fonte: Ansa

L’Inter consolida il primato in vetta alla nostra classifica senza errori arbitrali, portandosi addirittura a +3 sulla Juventus. È questa la conseguenza più significativa della nona giornata di campionato, segnata – e non poteva essere altrimenti – da polemiche, recriminazioni, veleni e processi. A proiettare i nerazzurri in fuga alla graduatoria, i clamorosi errori di Chiffi nel corso della partita con il Parma. Protesta anche la Juventus per le decisioni di Valeri a Lecce, ma – come vedremo – al Via del Mare il direttore di gara ha commesso errori determinanti da ambo le parti.

Lo spirito della classifica – Consueto riassunto delle puntate precedenti: il nostro è un giochino che si propone di chiarire quale sarebbe la classifica completa del massimo campionato senza errori arbitrali. Un giochino con dei limiti evidenti e soggetto a sua volta a inevitabili margini di imperfezione, visto che chiarire quali sono gli errori determinanti e quali no è esercizio molto difficile. E allora in calce trovate le regole del gioco.

Luci e ombre a San Siro – Inter penalizzata, dunque. Il 2-2 contro il Parma è macchiato da gravi sviste dell’arbitro. Dubbi, anzitutto, sulla posizione di Gervinho in occasione della rete dell’1-1 di Karamoh. L’ivoriano è sulla traiettoria del tiro, l’annullamento non sarebbe stato uno scandalo. Evidente anche il fallo da penalty su Lautaro, stretto in sandwich da Hernani e Iacoponi al 40′. Nella ripresa c’è un altro contatto molto dubbio tra Biraghi e Darmian in area ducale, mentre probabilmente neppure il responso di un satellite geostazionario potrebbe chiarire la posizione di Candreva sul lancio di Brozovic nell’azione del 2-2. Al netto delle polemiche, comunque, all‘Inter mancano un rigore e mezzo.

Lecce-Juventus – Anche la Juventus accusa l’arbitro Valeri dopo il clamoroso pareggio di Lecce. Ancora una volta è un tocco di mano di De Ligt in area a sollevare dubbi e perplessità. L’olandese aveva il braccio attaccato al corpo? I tifosi bianconeri giurano di sì, quelli di tutte le altre squadre sono pronti ad assicurare che no, l’olandese quel braccio proprio non l’aveva attaccato. Dubbi, semmai, anche in occasione del penalty accordato alla Juventus. Valeri assegna punizione alla Juve per entrata in scivolata di Petriccione su tiro di Pjanic, il Var richiama la sua attenzione e la punizione si trasforma in rigore. Il peccato del calciatore salentino sembra davvero veniale, l’ex arbitro Marelli – non a caso – sul suo blog scrive: “Se Valeri si fosse accorto subito che il contatto era avvenuto in area, dubito fortemente che avrebbe fischiato…”.

Le altre partite – Feroci anche le proteste della Fiorentina dopo il ko con la Lazio. L’azione del gol vittoria di Immobile nasce da un fallo a centrocampo di Lukaku su Sottil che Guida non vede. L’azione andava probabilmente riesaminata, comprensibile il disappunto viola (non giustificabile, comunque, la reazione violenta di Ribery a fine gara). Episodio da moviola anche a Ferrara: l’arbitro La Penna assegna un rigore al Napoli per tocco di mano di Vicari in area, il Var correttamente lo invita a rivedere l’azione e il direttore di gara annulla il penalty. Il braccio del calciatore romagnolo è aderente al corpo.

La classifica senza errori arbitrali – Ecco, dunque, la classifica dopo nove turni al netto degli errori arbitrali: Inter 24; Juventus 21; Napoli, Atalanta 20; Bologna 17; Roma 16; Fiorentina 14; Parma, Lazio 13; Cagliari, Torino 12; Verona 10; Sassuolo 9; Milan 8; Lecce, Udinese, Genoa 7; Brescia, Spal 5; Sampdoria 4.

La classifica reale – Ed ecco invece la graduatoria “vera”, quella con i punti conquistati sul campo (e con gli errori arbitrali). Tra parentesi sono segnati proprio i punti in più o in meno accumulati da ciascuna squadra: Juventus 23 (+2); Inter 22 (-2); Atalanta 20; Napoli 17 (-3); Roma 16; Lazio 15 (+2), Cagliari 15 (+3); Parma 13; Bologna 12 (-5), Fiorentina 12 (-2); Torino 11 (-1); Milan 10 (+2), Udinese 10 (+3); Verona 9 (-1), Sassuolo 9; Lecce 8 (+1), Genoa 8 (+1); Brescia 7 (+2), Spal 7 (+2); Sampdoria 4.

IL REGOLAMENTO – Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc. 

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