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La Lega di serie A resta nelle mani di Tavecchio

Il consiglio federale ha approvato la proroga del commissariamento.

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La Lega di serie A resta nelle mani di Tavecchio Fonte: 123RF

Ora è ufficiale: il consiglio federale della Figc ha approvato la proroga del commissariamento della Lega di Serie A, affidato a Carlo Tavecchio.

La proroga, che ha avuto il via libera da tutte le componenti ad eccezione dei tre rappresentanti dell’Aic che si sono astenuti, durerà fino al 29 gennaio 2018, data delle elezioni deli nuovi vertici della Figc.

Carlo Tavecchio, in attesa che venga nominato il suo successore in Figc (si fa sempre con più insistenza il nome di Damiano Tommasi), sta svolgendo l’ordinaria amministrazione per quanto riguarda il ruolo di presidente federale, per cui ha già rassegnato le dimissioni dopo la mancata qualificazione mondiale in una ormai famosa conferenza stampa.

“Ho chiesto le dimissioni di tutti i consiglieri federali, nessuno le ha date – era stato il suo sfogo a sette giorni dallo 0-0 con la Svezia -. La settimana scorsa mi avevano detto di preparare un documento programmatico e io ho accettato, in buona fede perché credevo ci fosse qualcosa da fare, un progetto. Poi è cambiato tutto, il quadro è cambiato e ho compiuto questo passo. Ma c’è stata una speculazione ai limiti. Io non facevo il presidente per interessi personali. E oggi non ho pensato un solo istante a una soluzione diversa rispetto a quella delle dimissioni quando ho capito che la Lega Dilettanti non mi appoggiava, unanime. Qui stiamo valutando un insuccesso sportivo. E basta”.

E ancora: “Io ho sempre detto di aver scelto Ventura, ma non l’avevo scelto io, lo aveva scelto Lippi e questo lo ha detto Malagò, perché questa è la verità. Io sono disperato per aver perso il Mondiale, ma una riforma non può essere fatta o disfatta per un risultato sportivo, per un palo che nega il gol come è accaduto a Stoccolma”.

L’ormai ex numero uno del calcio italiano era  un fiume in piena: “Non si può andare avanti così, con questa politica. Io avevo chiesto di posticipare le decisioni di dieci giorni, a fine novembre. Non è stato possibile. Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico. Siamo arrivati a un punto di grandi speculazioni. Si prendono decisioni gravi quando il soggetto più importante, la Serie A, e la Serie B non ci sono. La Serie B eleggerà i propri rappresentanti il giorno 23, la Lega A il 27. Per otto giorni sembrava la tragedia mondiale del calcio italiano”.

SPORTAL.IT

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