Il 2018 del calcio italiano comincia con una sorpresa. Meno di un mese dopo l’uscita dalla Champions League infatti il Napoli dice addio anche alla Coppa Italia, eliminato ai quarti di finale dalla sempre più sorprendente Atalanta di Gasperini che torna tra le prime quattro della seconda manifestazione nazionale dopo 22 anni di assenza. Al San Paolo finisce 2-1 e il risultato non fa una piega per l’ottima condotta di gara avuta dall’Atalanta, capace di tenere testa a un Napoli lento per larghi tratti di partita.
Non ha pagato il turnover massiccio per il quale ha optato Sarri, che ha scelto di mandare in panchina in avvio Insigne e Mertens. Il tridente inedito formato da Zielinski e Ounas ai lati di Callejon ha convinto solo nei primi minuti, per poi affondare di fronte al pressing e all’organizzazione dell’Atalanta, che ha preso confidenza nella seconda parte del primo tempo, dopo aver rischiato grosso su un tocco in area di Zielinski.
Cornelius e Gomez fanno spaventare Sepe facendo le prove generali di quanto accadrà in avvio di secondo tempo: l’Atalanta passa al primo contropiede, al 5’ con Castagne, una delle tante seconde linee mandate in campo dal tecnico neroblu. L’esterno belga si è fatto trovare pronto nell’area del Napoli al termine di un contropiede rifinito da Gomez e proseguito da un tiro in area di Cornelius rimpallato. La Dea controlla poi senza affanni la reazione di un Napoli lento, nervoso e prevedibile: Insigne e Mertens entrano, ma non incidono e a 8’ dalla fine Gomez allunga ancora in ripartenza sfruttando un buco di Chiriches. L’orgoglio del Napoli produce solo il gol di testa di Mertens, ma è troppo tardi e gli assalti finali degli azzurri sono confusi e infruttuosi. In attesa del Lipsia in Europa League, Sarri può concentrarsi solo sul campionato.
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