Da anni se ne parla ma l’idea di una Superlega europea, che comprenda tutti i top-team dei principali campionati europei, non solo non è mai tramontata ma continua ad essere al centro di riunioni carbonare e di accordi privati. Lo rivela Wikileaks e lo rilanciano diverse testate, dall’Espresso a Der Spiegel. Sotto accusa anche la stessa Uefa, che avrebbe finanziato i più grandi club europei per evitare che creassero un loro campionato autonomo, destinata a sopprimere le attuali competizioni. Uefa che tra l’altro non avrebbe penalizzato il Paris Saint-Germain e il Manchester City, che avevano ampiamante sforato i limiti imposti del Fair-play finanziario. La responsabilità, in particolare, viene addebitata nei documenti, come riportano i media online, all’allora presidente dell’Uefa, Michel Platini, e al segretario generale, Gianni Infantino. A far discutere è però soprattutto la Superlega: un campionato riservato alle squadre più ricche e potenti: il progetto è stato studiato dai padroni del calcio continentale, società come Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e anche la Juventus, per moltiplicare i loro ricavi.
LE GRANDI MANOVRE – Risale al 22 ottobre scorso una lettera della società di consulenza Key Capital Partners al presidente del Real Madrid, Florentino Perez, in cui si descrive la creazione di una società che avrebbe come azionisti 11 grandi squadre. E cioè le italiane Juventus e Milan, insieme a Paris Saint Germain e Bayern Monaco, le spagnole Real Madrid e Barcellona, le inglesi Arsenal, Chelsea, Liverpool e le due di Manchester, il City e lo United. Il documento – si legge sull’Espresso – appare come una prima bozza di accordo destinato con ogni probabilità a essere integrato nei prossimi mesi. La nuova società, di cui il Real Madrid sarebbe il maggior azionista con il 18 per cento circa del capitale, avrebbe il compito di fissare i criteri per la distribuzione dei proventi televisivi, oltre a decidere e applicare le norme che regolano il nuovo campionato su scala continentale, un torneo che lascerebbe ai singoli campionati nazionali, riservati alle squadre di media grandezza, soltanto le briciole della torta miliardaria del calcio. Nella bozza che compare tra le carte di Football Leaks si legge che oltre agli 11 membri fondatori, la futura Superlega potrebbe contare anche sulla partecipazione di altre cinque squadre: le italiane Inter e Roma, l’Atletico Madrid, l’Olympique Marsiglia e il Borussia Dortmund.
IL NAPOLI DOVE STA? – Non ci sarebbe il Napoli, nonostante proprio il presidente De Laurentiis sia sempre stato un fautore di questa iniziativa ma non è da escludere che il club partenopeo si sia aggiunto in un secondo momento. Le “trattative” andrebbero avanti già dal 2016. Le carte di Football Leaks descrivono nei dettagli il negoziato tra i manager delle grandi squadre e l’Uefa, a cui è stata prospettata senza troppi giri di parole la prossima creazione di una Champions League alternativa. A partire da maggio del 2016 e poi per tutta l’estate seguente si sono susseguiti gli incontri per trovare un accordo. La trattativa, secondo quanto risulta dai documenti, è stata in buona parte gestita, per conto delle big seven, da Karl-Heinz Rumenigge, l’ex attaccante tedesco passato alla presidenza del Bayern, insieme ad Andrea Agnelli. I documenti di Football Leaks fanno anche per la prima volta un bilancio della riforma: i club minori, quelli che giocano la Europa League, perdono in totale circa 60 milioni di euro all’anno, mentre quelli che partecipano alla Champions guadagnano 150 milioni in più per stagione. E così, nell’Europa del calcio, aumenta il vantaggio delle squadre maggiori su tutte le altre. Fino a quando la distanza sarà così ampia da sembrare incolmabile e i big del pallone potranno tornare a chiedere di giocare un campionato studiato su misura per i padroni del business.