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Lo sfogo di Giuseppe Rossi: "Basta pregiudizi"

L'ex attaccante di Fiorentina, Genoa e Nazionale, ora svincolato, vuole tornare in campo: "Sono integro e ancora giovane".

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Lo sfogo di Giuseppe Rossi: "Basta pregiudizi" Fonte: 123RF

Italia-Stati Uniti è la sua partita. Nato nel New Jersey, ma italianissimo, orgoglioso di aver indossato la maglia della Nazionale azzurra, Giuseppe Rossi non si arrende ed è tornato a parlare in un’intervista al ‘Corriere dello Sport’ proprio nel giorno dell’amichevole di Genk che chiuderà un 2018 amaro per l’Italia, ma anche per lo stesso Rossi, che dallo scorso giugno si trova a vivere il non invidiabile status di svincolato dopo la fine del contratto con il Genoa, dove Pepito era approdato nel dicembre 2017.

Messa alle spalle la controversa accusa di doping risalente proprio al breve periodo trascorso in rossoblù, Rossi non ha alcuna intenzione di dire addio al calcio, forte di una carta d’identità ancora generosa. A 31 anni tutto è possibile, nonostante una carriera zeppa di gravi infortuni. Anche sognare nuovamente la Nazionale che pure sta guardando ai giovani: “Io sono nato negli Stati Uniti, ma sono un azzurro, ho sempre tifato per l’Italia e ho anche vestito la maglia azzurra 30 volte. E’ uno degli obiettivi che mi porrò quando avrò una squadra” la promessa di Giuseppe.

Prima però occorre dimostrare di essere ancora un calciatore a tutti gli effetti, obiettivo che può sembrare semplice per chi è in possesso delle doti tecniche di Rossi, ma che non lo è se negli ultimi cinque anni si è scesi in campo appena un’ottantina di volte, ovvero quasi quanto fa uno stakanovista come Cristiano Ronaldo in una sola stagione…: “Mi alleno tutti giorni con una squadra della Mls e lavoro anche con un mio piccolo team di preparatori. Mi sento alla grande, mi manca solo di giocare una partita. Ho tanta voglia di rimettermi in discussione. Non cerco un contratto di cinque anni che mi faccia guadagnare milioni di euro. Io voglio dimostrare di essere un calciatore”.

Rossi, che ha legato le pagine migliori della propria carriera al Villarreal, dove ha giocato per stagioni, ma anche alla Fiorentina, dove nel 2014 sembrava essere rinato dopo i tanti infortuni segnando 16 gol in campionato, che però non gli valsero la convocazione dell’allora ct Prandelli per il Mondiale brasiliano, tiene a precisare che dalla propria parte, oltre a un’età ancora abbastanza verde per un calciatore, adesso c’è anche la salute.

E lo fa con rabbia: “Il pregiudizio che c’è nei miei confronti mi dà molto fastidio e mi fa stare male. È dura star fuori perché qualcuno ha paura degli infortuni passati se fisicamente sei integro. È una cosa che non lo posso proprio digerire. Io cerco la felicità, la sensazione di poter dire che posso giocare ancora ad alti livelli. Mi basta un’occasione. Non ho 40 anni, ma 31… Sono ancora giovane e davanti a me ho molte stagioni importanti”. 

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