L’episodio in sé, qualora venga confermata la versione riportata, è stigmatizzabile per l’impatto avuto sugli operatori dell’ambulanza coinvolta e l’aggressività scaturita da futili motivi. Partiamo da principio. Luca Vildoza, playmaker della Virtus Bologna, 31 anni, era in compagnia della moglie Milica Tasic, pallavolista serba di 25 anni, in via Calori dove un’ambulanza si era fermata per digitare l’indirizzo di un intervento. Arrestati, sono stati poi rimessi in libertà.
- La decisione della Procura
- La dinamica dell'aggressione di Vildoza
- Mani al collo, operatrice strattonata
- L'intervento degli agenti e l'arresto
La decisione della Procura
Dopo l’arresto, la Procura, rinunciando al processo in direttissima, ha deciso di rilasciare i coniugi Vildoza per svolgere ulteriori approfondimenti sulla dinamica dei fatti, secondo quel che riferisce l’ANSA. Avvenimenti che ha riferito il difensore del cestista, l’avvocato Mattia Grassani, non sarebbero quelli emersi in un primo momento, sulla base delle dichiarazioni degli operatori sanitari alla polizia. Il cestista della Virtus parte con la squadra regolarmente per la Francia, dove è previsto l’incontro contro l’Asvel Lione.
In serata, dopo un silenzio che è parso importante per via del clamore suscitato dalla portata della notizia è stato pubblicato il comunicato della Virtus Bologna, che ha voluto esprimersi sull’accaduto.
“Virtus Pallacanestro Bologna S.p.a., avuto riguardo ai fatti occorsi la notte tra il 15 e il 16 ottobre, che hanno coinvolto Luca Vildoza e sua moglie, comunica quanto segue.
Il giocatore e la consorte, lungo il tragitto in auto per rientrare alla propria abitazione dopo la gara casalinga disputata al PalaDozza, ritenendosi vittime di altrui comportamenti illegittimi, hanno avuto un confronto con un operatore sanitario presente su un mezzo della Croce Rossa Italiana che ha richiesto l’intervento di una volante della Polizia, cui è seguita l’identificazione e l’applicazione delle misure di legge nei confronti dell’atleta e della consorte.
Questa mattina è stato notificato alle parti, dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bologna, un decreto di liberazione immediata, senza limitazioni, a firma del Pubblico Ministero, Dott. Flavio Lazzarini, ritenuta l’insussistenza di qualsivoglia esigenza restrittiva, con rinuncia, da parte dell’Organo requirente, alla celebrazione del rito direttissimo, originariamente previsto per le ore 12.00 odierne.
Attualmente sono in corso approfondite attività investigative per appurare quanto effettivamente accaduto ma, in ragione del decreto assunto nell’immediatezza dal Pubblico Ministero, Virtus Pallacanestro Bologna S.p.a., assistita dall’Avv. Mattia Grassani, esprime estrema fiducia circa l’esito delle indagini difensive in corso di svolgimento che saranno, al più presto, poste al vaglio degli Organi competenti.
Il giocatore, quindi, è in procinto di partire regolarmente con il resto della prima squadra per la trasferta di Eurolega a Lione”, si legge a conferma della presenza di Vildoza nella partita con i francesi.
La dinamica dell’aggressione di Vildoza
In quel momento sarebbe sopraggiunta l’automobile del cestista che, forse irritato dall’ostacolo, avrebbe prima lampeggiato e poi incominciato ad inveire contro l’equipaggio dell’ambulanza. Poi il playmaker della Virtus e l’equipaggio dell’ambulanza si sarebbero rincontrati lungo viale Silvani, all’angolo di via Calori, dove il mezzo di soccorso aveva lampeggianti e sirene accese a segnalare l’intervento di soccorso in corso.
Con il giocatore era anche sua moglie, la pallavolista Milica Tasic, pallavolista serba che al momento milita tra le fila della squadra greca dell’A.S.P. Thetis.
Mani al collo, operatrice strattonata
La reazione a cui accenna la nota e che, stando a quel che riporta Il Resto del Carlino, sarebbe stata adottata da Vildoza sarebbe stata di ostacolo e provocatoria: il giocatore avrebbe incominciato a ostacolare il mezzo di soccorso con frenate e manovre, finché il personale sanitario non si sarebbe fermato per chiedere di consentire il normale svolgimento della loro attività e il passaggio dell’ambulanza della Croce Rossa.
Il giocatore, dopo aver urlato ai sanitari responsabili di avere occupato la carreggiata e averlo ostacolato il passaggio mentre stavano “giocando col telefono”. Non soddisfatto, è quindi sceso e ha afferrato per il collo un’operatrice di 54 anni. Nell’aggressione sarebbe stato aiutato dalla moglie, che avrebbe strattonato e tirato i capelli alla donna.
L’intervento degli agenti e l’arresto
Gli agenti hanno bloccato il giocatore e la moglie e li hanno portati in Questura, dove dopo gli accertamenti sono stati arrestati entrambi con l’accusa di lesioni a personale sanitario e poi lasciati liberi. L’operatrice si è recata, poi, al pronto soccorso per farsi visitare: è stata dimessa dopo alcuni accertamenti e per avere riscontro di quel che è accaduto e le ferite riportate.
